I prezzi del gas naturale in Europa hanno registrato un marcato incremento lunedì, alimentati dalle azioni belliche del regime sionista israeliano contro l'Iran, che sollevano timori per potenziali perturbazioni nei flussi energetici regionali. Il benchmark olandese TTF, il principale contratto future sul gas europeo, è salito dell'1,7% nelle prime contrattazioni, raggiungendo i 38,53 euro per megawattora.
Secondo gli analisti di ANZ Research, benché l'Iran non sia un esportatore significativo di gas naturale, il rischio geopolitico è legato al potenziale impatto sulle rotte globali del GNL (Gas Naturale Liquefatto). "L'Iran non esporta forniture significative di gas naturale, poiché le sue operazioni sono destinate al fabbisogno interno", hanno precisato gli analisti. "Tuttavia, lo Stretto di Hormuz rappresenta una via d'acqua cruciale per il GNL. Gestisce circa un quinto dell'offerta mondiale di GNL, proveniente principalmente dal Qatar".
Lo Stretto di Hormuz rimane uno dei colli di bottiglia marittimi più sensibili a livello globale. Qualsiasi interruzione dovuta all'aumento dell'attività militare o ad azioni di ritorsione che coinvolgano l'Iran potrebbe minacciare i flussi di GNL dal Golfo, in particolare dal Qatar, principale esportatore mondiale di GNL. Gli osservatori dei mercati stanno diventando sempre più cauti, citando il premio per il rischio associato alle rotte energetiche marittime come un fattore chiave del picco dei prezzi.
In uno sviluppo correlato, Israele avrebbe sospeso la produzione nel suo più grande giacimento di gas naturale, Leviathan, a causa della guerra che ha mosso contro l'Iran. Il giacimento è un fornitore cruciale di GNL per l'Egitto vicino. La decisione di interrompere le operazioni aggiunge ulteriore incertezza ai già tesi equilibri energetici regionali.
Gli analisti avvertono che la chiusura di Leviathan potrebbe spingere l'Egitto ad aumentare gli acquisti sul mercato spot del GNL per soddisfare la domanda interna. Questo cambiamento potrebbe ridurre l'offerta disponibile a livello globale, in particolare in Europa, che rimane sensibile a qualsiasi nuova pressione sulla disponibilità di GNL.
Con i mercati energetici già in tensione a causa di un panorama geopolitico volatile, qualsiasi ulteriore deterioramento della stabilità regionale potrebbe amplificare le perturbazioni e spingere i prezzi verso nuovi rialzi. La fragilità delle rotte di approvvigionamento continua a pesare in manier determinante sui listini.
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