di Clara Statello per l'AntiDiplomatico
La US Navy ha utilizzato oltre trenta cadaveri di cittadini statunitensi per l’addestramento delle Forze di Difesa Israeliane. E’ quanto emerge da una sconvolgente inchiesta condotta da USC Annenberg Media, un portale gestito dagli studenti dell’Università della California del Sud.
I documenti pubblicati on line in data 1 ottobre, rivelano un macabro business dal valore di oltre 860 milioni di dollari tra l’ateneo californiano e la marina americana, per la fornitura di cadaveri destinati alla sperimentazione scientifica.
In base all’indagine, la marina avrebbe acquistato 89 corpi, pagando per ciascuno circa 10 milioni di dollari. Di questi, 32 sono stati utilizzati per addestrare i medici militari dell’IDF nella chirurgia traumatologica, presso il Los Angeles General Medical Center.
Non è chiaro se la vendita sia avvenuta previa informazione ed autorizzazione delle famiglie dei defunti. L’inchiesta rileva che spesso si tratta di corpi non reclamati dalle famiglie per motivi economici.
La notizia shock è passata in sordina in Italia, nonostante le mobilitazioni di massa e le preoccupazioni per le possibili complicità dei governi occidentali nel genocidio dei palestinesi. Le comunità islamiche della California hanno condannato le vendita dei cadaveri per l’addestramento di un esercito accusato di crimini contro l’umanità.
Il programma
Il primo contratto tra l’USC e il Naval Medical Logistic Command dell’US Navy risale al 2017. Nel corso di 7 anni, la marina ha pagato all’Università più di 860.000 dollari per almeno 89 "corpi di cadaveri freschi", oltre un terzo dei quali è stato destinato per l’addestramento degli israeliani.
Nella notifica di intenzione si legge:
“In base a un accordo firmato tra il Chirurgo Generale della Marina degli Stati Uniti e il Chirurgo Generale delle Forze di Difesa Israeliane (IDF), al Navy Expeditionary Medicine Training Institute (NEMTI) è stato assegnato il compito di fornire corsi di addestramento in dissezione su tessuti freschi per il personale IDF iscritto al Navy Trauma Training Center (NTTC)”.
Secondo quanto riferito, nei corsi di addestramento si utilizzano "corpi di cadaveri freschi" e "cadaveri perfusi" – corpi iniettati con sangue artificiale per simulare pazienti viventi – per preparare le équipe chirurgiche israeliane agli scenari di battaglia.
Per ogni corso di addestramento dell’IDF vengono utilizzati tre cadaveri. Uno dei contratti è ancora in corso. La US Navy ha già pagato alla USC oltre mezzo milione di dollari, ma il contratto più recente prevede l'acquisto di cadaveri per un valore aggiuntivo di 225.000 dollari a discrezione della Marina, il che porterebbe il totale guadagnato dalla USC negli ultimi sette anni a quasi 1,1 milioni di dollari.
Il problema non riguarda tanto la sperimentazione scientifica, quanto l’etica: la vendita di cadaveri a un esercito che sta portando avanti un genocidio. E non solo.
Dubbi sul consenso
I giornalisti sollevano legittimamente il dubbio sul consenso delle famiglie riguardo la commercializzazione dei corpi e la loro destinazione. In base a quanto riportato, i cadaveri sarebbero forniti dall'Ufficio per gli Affari dei Deceduti della Contea di Los Angeles, che gestisce la cremazione e la sepoltura delle salme non reclamate nella contea. Annenberg Media afferma di non essere riuscita a verificare la provenienza dei corpi. Spesso le ragioni per cui i parenti non reclamano una salma sono economiche, tra cui il costo della sepoltura.
Ciò è possibile a causa della carente regolamentazione sull’utilizzo dei corpi anatomici. Solitamente le facoltà utilizzano una politica di “consenso generalizzato”. In California, l'uso di corpi non reclamati per scopi scientifici o educativi è legale ai sensi dei Codici di salute e sicurezza. Tuttavia la pratica è considerata immorale ai sensi del codice etico dell’AMA (American Medical Association). Anche perché in gioco ci sono profitti.
La condanna della comunità islamica
Il Council on American-Islamic Relations di Los Angeles ha duramente condannato “l’inquietante vendita” di resti umani da parte della USC alla marina americana, utilizzati per l’addestramento dell’IDF.
"È inquietante che la USC tragga profitto dall'uso di resti umani per addestrare membri dell'esercito israeliano, un esercito attivamente coinvolto in un genocidio. Nessuna università americana dovrebbe essere complice di un genocidio collaborando con un esercito straniero che ha bombardato ospedali, preso di mira personale medico e massacrato decine di migliaia di civili.
"Utilizzare corpi non reclamati – persone che non hanno potuto dare il loro consenso – per questo scopo non è solo immorale, ma anche disumano. Anche nella morte, ogni persona merita dignità e rispetto, non di essere trattata come uno strumento di guerra usa e getta. La nostra comunità merita risposte, responsabilità e la garanzia che i resti dei propri cari non vengano venduti per sostenere la macchina dell'occupazione e della guerra. La USC e la Marina degli Stati Uniti devono essere ritenute responsabili di questa grave violazione della dignità umana".
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