Questa settimana, Abbas è caduto ancora più in basso, lanciando un violento attacco verbale al Movimento di resistenza islamica palestinese (HAMAS) con sede a Gaza, che è stato in prima linea nella difesa contro l'occupazione israeliana, la pulizia etnica e il genocidio.
In un acceso discorso pronunciato mercoledì da Ramallah, nella Cisgiordania occupata, Abbas ha definito i membri di Hamas "figli di cani", esortandoli a deporre le armi, a liberare gli ostaggi israeliani e a cedere il controllo di Gaza, facendo eco alle richieste dei leader israeliani.
Le sue osservazioni sono state fatte durante l'apertura della 32a sessione del Consiglio centrale palestinese (PCC), un organo decisionale che si è dimostrato inefficace e che si è riunito solo due volte dal 2018.
Invece di rivolgere la sua indignazione al regime di occupazione israeliano, responsabile della morte di oltre 52.000 palestinesi a Gaza dall'ottobre 2023, Abbas ha attaccato il gruppo di resistenza che difende il territorio dal regime genocida da oltre diciotto mesi.
L'insulto di Abbas non è stato un lapsus o una dichiarazione improvvisata, bensì una calcolata mancanza di rispetto da parte di un leader ottantenne con una lunga storia di disprezzo per una larga fetta della popolazione palestinese.
Non è stata la prima volta che Abbas usava un linguaggio dispregiativo nei confronti dei suoi compatrioti. Nel suo discorso alle Nazioni Unite del maggio 2023, li ha addirittura definiti apertamente “animali”.
"Salvaci. Amico, perché non ci salvi? Anche gli animali vanno salvati, no? Se hai un animale, non lo proteggi? È un peccato che non proteggano nemmeno gli animali", dichiarò all'epoca.
I suoi commenti offensivi alla conferenza del PCC hanno scatenato un'ondata di condanne e hanno evidenziato il suo crescente distacco dalle persone che dovrebbe rappresentare. I funzionari di Hamas hanno criticato Abbas per aver distolto l'attenzione dall'aggressione israeliana in corso contro i palestinesi.
Bassem Naim, un alto funzionario di Hamas, ha ipotizzato che i commenti di Abbas fossero un tentativo deliberato di nascondere la collaborazione dell'Autorità Nazionale Palestinese con Israele. Anche il Movimento dei Mujahideen Palestinesi, che si è separato dalla fazione Fatah di Abbas negli anni 2000, ha condannato le sue dichiarazioni, sottolineando la sua incapacità di unire le fazioni palestinesi di fronte alle minacce israeliane.
Sono sempre più numerosi i palestinesi che vedono Abbas come un ostacolo alla loro causa. I suoi critici lo accusano di collaborare con le forze di occupazione israeliane e di adottare uno stile di leadership autoritario che mina l'unità e la resistenza palestinese in un momento cruciale.
Come è arrivato al potere Mahmoud Abbas?
(Traduzione de l’AntiDiplomatico)
*Giornalista e analista iraniano
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