Il Venezuela sta affrontando una delle sfide più gravi alla sua sovranità, con la scoperta di un complotto orchestrato da agenti stranieri per destabilizzare il paese. Diosdado Cabello, ministro dell'Interno, Giustizia e Pace, ha annunciato l'arresto di un cittadino statunitense a Caracas, accusato di spionaggio e coinvolgimento in un piano di sovversione. Questo individuo, camuffato da "turista", stava fotografando installazioni militari e infrastrutture critiche del paese, un atto inaccettabile che minaccia la sicurezza nazionale e viola apertamente la sovranità venezuelana.
Durante il suo intervento all'Assemblea Nazionale, Cabello ha messo in luce la gravità della situazione, sottolineando che questi tentativi di interferenza esterna sono una minaccia diretta non solo al governo di Nicolás Maduro, ma a tutta la nazione venezuelana. Gli arresti recenti, tra cui quello del militare statunitense Wilbert Joseph Castañeda Gómez, evidenziano una trama ben organizzata, che ha come obiettivo l'abbattimento delle istituzioni e la destabilizzazione dell'ordine interno del Venezuela. Castañeda, un militare altamente addestrato, avrebbe progettato l'assassinio di importanti figure politiche, compreso lo stesso presidente Maduro, un'azione mirata a gettare il paese nel caos.
Non è solo un singolo attacco: si tratta di un piano orchestrato da potenze straniere e servizi di intelligence che violano i diritti del popolo venezuelano di determinare il proprio futuro. Cabello ha chiarito come il Centro Nazionale di Intelligenza spagnolo (CNI), operante sotto il controllo della CIA statunitense, sia direttamente coinvolto nel reclutamento di mercenari per operazioni segrete nel paese bolivariano. Due cittadini spagnoli, José María Basoa e Andrés Martínez Adasme, sono stati arrestati per aver compiuto azioni violente a Caracas, in connessione con gruppi criminali locali. Questi atti sono parte di un più ampio tentativo di destabilizzare il paese dall'interno, in aperta violazione delle norme internazionali.
Questi mercenari stranieri non agiscono da soli: Jan Darmovzal, un paracadutista militare ceco, è stato catturato a Puerto Ayacucho, vicino al confine con la Colombia, un'area strategica per i movimenti clandestini. Questa operazione internazionale, che coinvolge agenti di diversi paesi, dimostra come l'interferenza estera stia minacciando in modo sistematico la stabilità del Venezuela, approfittando dei paesi vicini per orchestrare attacchi e trasferire armi.
Una parte centrale del piano di destabilizzazione è l'introduzione di armi provenienti dagli Stati Uniti, con oltre 400 fucili sequestrati dalle autorità. Questi arsenali, destinati a gruppi criminali locali, avrebbero dovuto alimentare una serie di attacchi terroristici, mirati a creare caos e paura tra la popolazione. Cabello ha svelato che l'aeroporto internazionale di Maiquetía era uno degli obiettivi principali, un segno che questi attori internazionali puntano a paralizzare le infrastrutture vitali del paese.
Il presidente Nicolás Maduro ha denunciato ulteriormente l'esistenza di una rete di prostituzione collegata al "Tren del Llano", un'organizzazione criminale transnazionale, implicata in questi piani destabilizzanti. Questa rete, che si muove liberamente tra Venezuela e Colombia, dimostra come gli sforzi di destabilizzazione siano complessi e profondamente radicati in collaborazioni tra gruppi criminali e potenze estere.
Le prove raccolte dalle autorità venezuelane, secondo Maduro, sono solo una piccola parte di ciò che è stato scoperto. Questo piano contro il Venezuela non è solo una violazione del diritto internazionale, ma rappresenta un attacco diretto alla sovranità del paese, al diritto del popolo venezuelano di vivere in pace e autodeterminarsi senza interferenze esterne. La connivenza tra potenze estere e gruppi criminali locali mira a trasformare il Venezuela in uno "Stato fallito", destabilizzando il governo legittimo e provocando un collasso delle sue istituzioni.
È evidente che il Venezuela è vittima di una guerra non convenzionale, in cui l’ingerenza esterna non si limita a pressioni diplomatiche o economiche, ma si traduce in azioni violente, cospirazioni e tentativi di golpe. Tuttavia, le autorità venezuelane ribadiscono il loro impegno a difendere la patria da ogni tentativo di sabotaggio. La sovranità del Venezuela non è negoziabile, e ogni tentativo di destabilizzare il paese verrà contrastato con fermezza, assicura il governo bolivariano
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