La "clausola di salvaguardia" del ReArm Europe


di Alessandro Volpi*


Un'ulteriore precisazione forse non chiara a tutti. ReArm Europe, approvato dal Consiglio europeo, prevede l'applicazione della clausola di salvaguardia attraverso la quale consentire ai singoli Stati membri di spendere fino a 650 miliardi di euro per riarmarsi senza violare il Patto di stabilità, che rimane invece saldamente applicato per tutte le altre spese. In altre parole, la Commissione europea affida ai singoli Stati, a loro spese, la possibilità di riarmarsi, costruendo Leggi di bilancio ad hoc: dunque non ci sono soldi europei, ma soldi dei cittadini e delle cittadine dei vari Stati che aumenteranno il debito dei paese, senza far scattare il vincolo del Patto solo per la spesa militare. Si tratta dell'applicazione dell'articolo 122 del Trattato sul funzionamento dell'Unione, come avvenuto per il Covid, ma, in estrema sintesi, gravando per intero sui conti nazionali.

La Commissione, in tale disegno, metterebbe soltanto le garanzie per 150 miliardi di prestiti, ancora agli Stati membri, che si indebiterebbero per le spese militari, e solo per quelle, a tassi di interesse bassi.

Inoltre la Commissione prevede la possibilità di una riconversione, senza troppi passaggi burocratici, dei fondi del bilancio europeo destinati ad altri programmi in direzione delle armi. Alla luce di ciò, è evidente che il riarmo, disegnato dalla Commissione, comporterà per un paese come l'Italia una montagna di debito in armi che toglierà ogni vero spazio fiscale per altre spese e genererà difficoltà nella copertura di un debito che ormai è di 3000 miliardi di euro e che, senza Bce, avrà bisogno dei grandi fondi finanziari americani. Mi piacerebbe che tutto ciò fosse molto chiaro a chi predica la necessità di "difendere la libertà con le armi".

L'Europa spende già molto per la difesa, come dicono tutte le statistiche, per un totale nel 2024 di 457 miliardi di euro; pensare di portare tale spesa a oltre ben oltre i 1000 miliardi, con il debito dei paesi e in regime di austerità sociale, mi sembra una follia che non c'entra nulla con la Conferenza di Monaco del 1938 e che genererà un impoverimento ulteriore, destinato a scatenare una rabbia sociale per la quale l'Europa sarà il primo bersaglio.
*Post Facebook del 10 marzo 2025

Le più recenti da Finanza

On Fire

Buongiorno, signora Trump! Io sono una di quei bambini della guerra...

di Marinella Mondaini per l'AntiDiplomatico Ha fatto rumore la lettera che la moglie di Trump ha indirizzato a Vladimir Putin. Melania Trump ha dato al marito Donald una missiva da consegnare personalmente...

Vincenzo Costa - Verso la guerra

di Vincenzo Costa* Comunque vada oggi inizia il processo di disgregazione sia della NATO sia della UE. Se i leaders europei si allineano ammettono di parlare a vanvera e la loro irrilevanza. Se...

Daniele Luttazzi - Soldatesse israeliane in pose provocanti: È sexwashing, bellezza

di Daniele Luttazzi - Fatto Quotidiano, nonc'èdiche  Adesso che tutto il mondo ha aperto gli occhi sui crimini israeliani a Gaza e in Cisgiordania, e che le giustificazioni di circostanza...

Pino Arlacchi - La Grande Bufala contro il Venezuela: la geopolitica del petrolio travestita da lotta alla droga

  di Pino Arlacchi* Durante il mio mandato alla guida dell'UNODC, l’agenzia antidroga e anticrimine dell’ONU, sono stato di casa in Colombia, Bolivia, Perù e Brasile ma non sono...

Copyright L'Antidiplomatico 2015 all rights reserved
L'AntiDiplomatico è una testata registrata in data 08/09/2015 presso il Tribunale civile di Roma al n° 162/2015 del registro di stampa