Anche in Romania il Covid sembra ormai archiviato. Le mascherine non sono più obbligatorie da mercoledì, mentre il green pass non è necessario per entrare in ristoranti, in centri commerciali o all'aeroporto, secondo quanto riporta Euractiv.
Lo stato di allerta è terminato martedì (8 marzo) e tutte le restrizioni applicate per gestire la pandemia di Covid-19 sono state eliminate. Le autorità non chiederanno nemmeno di mettere in quarantena le persone infette, mentre i moduli di localizzazione dei passeggeri non sono più utilizzati.
Inoltre, le scuole non chiuderanno, indipendentemente dal numero di casi in una classe o dal tasso di infezione nella città. Eventi privati e spettacoli dal vivo sono ora permessi senza limitazioni.
Il Ministero della Salute raccomanda ancora di indossare le mascherine, specialmente negli spazi affollati, di effettuare il test Covid alle persone che hanno sintomi, e un periodo di isolamento in caso di test positivi, ma questi non sono più obbligatori.
Le autorità hanno dichiarato conclusa la quinta ondata pandemica, anche se il numero di casi giornalieri è ancora di 5.000 infezioni in media nell'ultima settimana.
In Italia invece abbiamo il ministro Speranza, come l’ultimo dei giapponesi dopo la seconda guerra mondiale, ancora barricato nella giungla Covid. Si continua a parlare di contagi in salita, vaccinazioni obbligatorie per lavoratori e ultracinquantenni, dosi booster. Insomma, in Italia è come essere in una macchina del tempo che ci riporta indietro a due anni fa, mentre il mondo volta pagina e si avvia ad archiviare definitivamente la pandemia.
I media adesso sono occupati a disinformare sull’Ucraina e glorificare le gesta dei neonazisti di Kiev, ma non è da escludere che tornino alla carica con la narrazione emergenziale sul Covid mentre il mondo è passato nella fase post-pandemica.
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