Loretta Napoleoni - L'immobiliarista Trump, Gaza e il vero obiettivo del MAGA 2.0

07 Febbraio 2025 06:00 Loretta Napoleoni



di Loretta Napoleoni per l'AntiDiplomatico - 7 FEBBRAIO 2025


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TESTO:

Il magnate dell’immobiliare, Donald Trump, vuole trasformare la striscia di Gaza nella Cote d’Azur del Medio Oriente. Una dichiarazione che ha lasciato tutti a bocca aperta, un progetto immobiliare che la destra israeliana trova meravigliosso e che se implementato vendicherà la distruzione della striscia per mano dell’esercito israelita. Ed i palestinesi? Cosa succedera’ a loro?

Trump ne dispone liberamente, come fossero pedine. Promette di costruire palazzi in Egitto o in Giordania dove andranno ad abitare in comodi appartamenti. Gli americani, o meglio i loro trisavoli, i pionieri che si sono spinti ad Ovest fino al Pacifico hanno fatto la stessa cosa alle tribu’ indigene che vivevano in quelle terre. Li hanno piegati con la forza, sconfitti con la loro superiorità numerica e militare e poi gli hanno dato dei pezzi di terra dove dovevano vivere senza migrare, una prospettiva presentata come un miglioramento di vita. In realtà li hanno rinchiusi nelle riserve dove sono stati emasculati. È questa la fine dei palestinesi che Trump prospetta?

Ma il genocidio americano del passato e quello dei palestinesi oggi non e’ circoscritto alla popolazione, ingloba anche lo spazio, la geografia del continente americano e della Palestina. Trump, l’immobiliarista, ne è cosciente, il controllo e l’alterazione dello spazio fa parte del potere politico.

In passato, prima che Google ridefinisse lo spazio in base al puntino blu del nostro telefonino, condizionando l’individuo attraverso lo spazio, la cartografia era parte integrante della struttura gerarchica delle nazioni, in altre parole la rappresentazione artistica dello spazio rifletteva la struttura politica.

Le mappe, quindi, erano piene di pregiudizi. Nella mappa di Mercator del 1569 creata dal fiammingo Gerardus Mercator, la grandezza dei continenti e dei paesi sono state notevolmente alterate. L’Europa ha le stesse dimensioni del Sud America, che in realtà è due volte più grande; La Groenlandia è grande quanto l’Africa, quando in realtà quest’ultima è quattordici volte più grande della Groenlandia. Infine, l’Europa è posizionata all’epicentro della mappa e la linea dell’equatore è a due terzi della distanza. Attraverso questi pregiudizi, la proiezione di Mercator raffigurava le potenze coloniali europee sotto una luce positiva e potente, in netto contrasto con le regioni del mondo vicine all’equatore dove, all’epoca, la colonizzazione stava avanzando. Quella mappa era essenzialmente la celebrazione della supremazia politica del vecchio continente vista da un cartografo europeo.

L’obbiettivo del MAGA, Made America Great Again, del secondo mandato di Trump e’ forse questo, ridisegnare il mondo secondo i principi della supremazia americana attraverso acquisizioni immobiliari, espropri, riconfigurazioni territoriali e spostamenti geografici di intere popolazioni. Dietro la difesa dei confini della grande America c’e’ il desiderio di subordinare la sicurezza nazionale alla nuova Pax Americana. E così la trasformazione di Gaza nella Costa Azzurra del Medio Oriente fa parte del grande disegno, nel quale la Groenlandia viene inglobata, il Canada diventa uno stato americano, il golfo del Messico cambia nome ed il canale di Panama diventa proprietà americana. I palestinesi sono solo una delle tante vittime della nuova costruzione geopolitica.

Tutto cio’ avviene sullo sfondo della potenza economica americana, una potenza che poggia esclusivamente sulla schiacciante superiorità tecnologica di questa nazione. E’ il dominio americano della vita virtuale, ormai sostituitasi a quella reale, che rende possibile questo processo.

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