Marco Travaglio - Sai che novità?


di Marco Travaglio - Fatto Quotidiano, 6 dicembre 2025

La notizia che Trump se ne frega dell’Europa e bada a cose più serie ha seminato stupore e costernazione fra gli sgovernanti Ue, che sono un po’ come i cornuti: sempre gli ultimi a sapere le cose (il Corriere parla di “attacco choc”, la Stampa di “strappo” e Rep dice che “Trump scarica l’Europa”). Intanto trovano strano che un presidente americano faccia gli interessi degli americani anziché quelli degli europei. E vanno capiti, visto che gli sgovernanti europei fanno gli interessi degli americani anziché quelli degli europei senza trovarlo strano. Sono anche convinti che, fino al ritorno di Trump, gli Usa amassero l’Ue alla follia: non si sono accorti che i nostri interessi sono opposti a quelli degli Usa da almeno 30 anni. Infatti i danni peggiori ce li hanno fatti i Clinton (lui e lei), Bush. jr., Obama e Biden. Terrorizzati dal dialogo post-Muro tra Ue e Russia e dalla superpotenza euroasiatica nascente dall’unione fra industria europea e gas russo a basso costo, gli Usa hanno fomentato le tensioni con Mosca fino al golpe bianco ucraino, alla guerra civile e all’invasione russa per spezzare quel vincolo. Nel 2013 Victoria Nuland, inviata a Kiev per finanziare e pilotare il golpetto, sintetizzò la dottrina europeista Obama-Biden con l’icastica formula “Fuck the Eu!” (la Ue si fotta).

Intanto i buoni dem Usa minacciavano la Germania perché partecipava al monumento della cooperazione euro-russa: i gasdotti Nord Stream, fatti saltare nel 2022 da terroristi ucraini con complicità americane e polacche. Altro che droni o palloni aerostatici da attribuire alla guerra ibrida russa: quelli servono a tenerci con naso all’insù per farci dimenticare il più grave attacco ibrido all’Europa dal 1945. E tutti gli altri graziosi regalini degli “amici” yankee: le bombe sulla Serbia che hanno destabilizzato i Balcani, le invasioni di Afghanistan e Iraq che ci hanno infestati di terroristi islamici, i raid in Siria e in Libia che ci hanno inondati di migranti. Tutte guerre perse dagli Usa, ma pagate da noi europei, inclusi quelli così beoti da avervi pure partecipato. Nel 2016, intervistato da The Atlantic, Obama parlava degli europei come oggi Trump: “Dovete pagare la vostra quota”, “mi irritano questi free riders” (portoghesi, scrocconi). Ma si guardò bene, come ora Trump, dal ritirare le basi militari, i soldati e le testate nucleari Usa dai Paesi Nato. L’Europa agli Usa interessa eccome, e non per difenderla (non abbiamo nemici, anche se ce ne inventiamo uno all’anno): per presidiare il Mediterraneo e il Baltico e per controllarci. Solo che ci danno per scontati, ben sapendo che obbediremo sempre prim’ancora di ricevere gli ordini: come sui dazi al 15% e sul 5% di Pil alla Nato. Perché perdere tempo a discutere con la servitù?

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