di Alessandro Volpi
Mario Draghi ha spiegato bene cos'è un'economia di guerra. Ha sostenuto infatti nelle anticipazioni del suo voluminoso rapporto preparato per la Commissione europea che non dovrebbero esistere restrizioni ai finanziamenti europei alle industrie belliche - usando l'eufemismo "di difesa" - e neppure limiti alle fusioni per creare dei mega colossi, certamente quotati in Borsa e partecipati da un grande fondo finanziario, verso cui attrarre una estesa spesa pubblica e il risparmio privato.
Se serve, per Draghi, vanno utilizzati in tal direzione anche i fondi della Bei e vanno ammorbidite le regole ambientali. Insomma, lo sviluppo passa dall'elmetto e dalla Borsa, altro che sanità e scuola ha sostenuto l'ex leader del centro sinistra allargato....
AGGIORNAMENTI Ore 20:30 Il ministro della Difesa iraniano arriva in Cina per il forum sulla sicurezza Il ministro della Difesa iraniano Aziz Nasirzadeh è arrivato in Cina per un...
di Agata Iacono Cos'è la droga che l'autorità palestinese avrebbe trovato mescolata alla farina dei cosiddetti aiuti umanitari gestiti dai contractors, (leggi...
"Israele ha il coraggio di fare quello che l'Europa non ha il coraggio di fare". In un discorso shock pronunciato alla seduta plenaria dell'Europarlamento dello scorso 17 giugno, sfuggito alla totalità...
di Pepe Escobar – Strategic Culture [Traduzione a cura di: Nora Hoppe] Andiamo al sodo. Il devastante attacco all'Iran da parte dello psicopatico genocida “prescelto”...
Copyright L'Antidiplomatico 2015 all rights reserved
L'AntiDiplomatico è una testata registrata in data 08/09/2015 presso il Tribunale civile di Roma al n° 162/2015 del registro di stampa