Nancy Pelosi accusa Putin per le manifestazioni filo-palestinesi negli Usa

26 Aprile 2024 17:00 Andrea Puccio

L’ex presidente della Camera Nancy Pelosi ritiene che Putin potrebbe essere dietro le manifestazioni a favore del popolo palestinese che negli ultimi giorni stanno infiammando gli Stati Uniti.

Parlando a RTÉ News, la deputata democratica ha detto che c’è “un certo incentivo da parte dei russi per qualcosa di ciò che sta accadendo” negli Stati Uniti. Quindi ancora una volta lo zampino di Putin nelle vicende internazionali, si potrebbe dire quindi che “ha stato Putin” anche questa volta.

Un tempo si diceva quando pioveva “governo ladro”, adesso dovremmo aggiornare il detto popolare con “è colpa di Putin” quando il tempo non è bello.

“Ho fiducia nella sincerità di molti dei manifestanti. È organico. È spontaneo. È reale. Ma, penso che alcune cose abbiano una tinta russa”, ha detto l’ex presidente della camera.

Ma siccome i democratici potrebbero non vincere le prossime elezioni anche in questo Putin avrebbe le sue responsabilità, metterebbe il suo zampino anche qui, Alla domanda se il sostegno a Israele potrebbe costare ai democratici le elezioni presidenziali del prossimo novembre, la politica ha risposto che il presidente russo Vladimir Putin “è interessato a che vinca… come si chiama?”, in un chiaro riferimento al candidato repubblicano Donald Trump.

Infine Pelosi ha elogiato gli sforzi umanitari del presidente degli Stati Uniti Joe Biden e il suo appello al cessate il fuoco nella Striscia di Gaza, e ha persino insinuato che coloro che vogliono salvare il pianeta, le libertà personali, i diritti delle donne e LGBTQ+ dovrebbero votare per il candidato democratico.

Da diversi giorni si svolgono manifestazioni propalestinesi in tutto il paese. Sempre più prestigiose e influenti università statunitensi si uniscono alle proteste contro il sostegno militare fornito da Washington a Israele sotto lo slogan “Smetti di finanziare il genocidio a Gaza”.

La polizia in diverse occasioni ha usato la violenza nei confronti dei giovani manifestanti sgombrando gli accampamenti eretti dagli universitari che contestano le politiche della Casa Bianca.

In Francia, evidentemente per emulare le azioni violente statunitensi, la polizia ha represso una protesta di decine di studenti universitari convocata mercoledì a sostegno della Palestina dal Comitato palestinese dell’Istituto di Studi Politici di Parigi, noto come Sciences Po, secondo i media locali.

Il dissenso verso il sostegno incondizionato verso Israele è trasversale, l’Europa come gli Stati Uniti. A tale proposito non bisogna dimenticare i fatti accaduti a Pisa alcuni mesi fa dove i giovani studenti sono stati manganellati a dovere dalla nostra polizia mentre manifestavano a favore della Palestina. Noi siamo sempre avanti …

Secondo un comunicato dell’università inviato all’AFP, la polizia è intervenuta nelle prime ore di giovedì mattina, quando decine di studenti erano concentrati in uno dei campus. “Dopo aver avuto colloqui con la direzione, la maggior parte dei manifestanti ha accettato di lasciare le strutture”, anche se “un piccolo gruppo di studenti ha rifiutato di andarsene”, così è stato deciso che la polizia evacuasse il sito, si legge nella dichiarazione. Il centro “si rammarica” che i “numerosi tentativi” per gli studenti di lasciare pacificamente le strutture non abbiano avuto effetto.

Gli attivisti hanno denunciato di essere stati “tirati fuori” con la forza da più di 50 membri delle forze di sicurezza, mentre più di un centinaio hanno aspettato fuori. Nel frattempo, il sindacato degli studenti ha descritto la decisione dell’università di chiamare la polizia “scioccante e profondamente preoccupante”, poiché rifletteva “una svolta autoritaria senza precedenti”.

Andrea Puccio – www.occhisulmondo.info

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