di Loretta Napoleoni per l'AntiDiplomatico
E’ successo (di nuovo) a Wall Street. Ah, il magico mondo della finanza, dove un tweet di Donald Trump può far volare i mercati più di un razzo di SpaceX e dove le tariffe doganali hanno il potere di far oscillare in un nanosecondo investitori ed operatori di mercato tra meditazione e panico.
Ecco cosa è successo ieri: dopo giorni di vendite selvagge che hanno fatto sembrare Wall Street un outlet di fine stagione, arriva l’annuncio di una pausa sulle tariffe. Risultato? Il mercato si è comportato come uno studente universitario impreparato dopo aver scoperto che l’esame è stato posticipato: euforia incontrollabile. E voilà ecco il rimbalzo storico, miglior giorno dal 2008, l’indice Standard & Poor 500 e’ volato del 9,5 per cento, il Nasdaq ha registrato un balzo del 12 per cento, e improvvisamente tutti si sono dimenticati che fino a pochi minuti prima parlavano di recessione come fosse una certezza matematica. Tutti, ma proprio tutti, Persino US Steel e Walmart, che erano disperati, hanno tirato un sospiro di sollievo.
I trader, che fino a 24 ore prima si aggrappavano ai Treasury bond come naufraghi a una zattera, hanno fatto dietrofront più veloci di un politico durante le elezioni. "Ehi, ma se saltiamo questo rally, poi ci pentiamo!" era il mantra. E così, i rendimenti dei bond sono schizzati come il prezzo di un Bitcoin dopo un tweet di Elon Musk.
Trump, nel frattempo, oltre a essere l’ago della bilancia dei mercati, si è dedicato alla sua seconda attività preferita: twittare consigli finanziari. "È un ottimo momento per comprare!" ha scritto, mentre il mercato faceva su e giù come uno yo-yo. Poco dopo, ha anche elogiato il mercato obbligazionario, definendolo "bellissimo in questo momento"—perché sì, quando si tratta di ottimismo, nessuno batte The Donald.
Le aziende, nel caos, hanno reagito ognuna a modo suo:
Delta Air Lines ha ritirato le previsioni finanziarie ("Grazie mille, tariffe, ora siamo nel buio più totale!").
Amazon ha cancellato ordini a destra e a manca ("Se non sappiamo quanto ci costerà, meglio non rischiare!").
Walmart, invece, ha deciso di fare la voce grossa e tenere i prezzi bassi ("Crisi o non crisi, la gente ha bisogno di sconti!").
Goldman Sachs, che aveva appena previsto una recessione, ha fatto marcia indietro. "Ops, forse abbiamo esagerato!" ha detto Jan Hatzius, mentre cancellava freneticamente le slide dell’apocalisse economica.
La sera, nei bar e ristoranti di Lower Manhattan si sono aperte tante bottiglie di champagne, e si è cercato di non pensare che domani, cioe’ oggi, e’ un altro giorno.
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