Clamoroso autogol di Open che, insieme ad altri media, diffonde un video attestante la leggenda di lunghe code di automobilisti russi che per sfuggire alla guerra di Putin starebbero già alla frontiera con la Finlandia. Peccato che gli automobilisti stiano in maglietta e sandali nonostante la temperatura lì oscilli tra i 6 e gli 11 gradi.
LEGGI L’URLO di Michelangelo Severgnini
E peccato, anche, che il comandante della Polizia di Frontiera finlandese Matti Pitkäniitty abbia smentito questa “notizia”:
Incoming traffic at the eastern border increased during the night. Traffic has increased compared to previous weeks, but the amount is still small compared to the time before the pandemic. Our resources are sufficient and the situation is under the control. #Finnishborder pic.twitter.com/B7GfUQyZti
— Rajavartiolaitos (@rajavartijat) September 22, 2022
Intanto un clamoroso scalpore sta suscitando il video-appello (ma, certamente, è un falso) alla diserzione lanciato da “Navalny” non si sa bene come, essendo rinchiuso in quello che in Occidente viene definito carcere di massima sicurezza a Melechkovo, a circa 250 chilometri a Est da Mosca.
In realtà, come qui documentato, la mobilitazione annunciata da Putin riguarda non gli 850.000 soldati in servizio attivo dell’esercito russo, bensì solo coloro che, prestato servizio nelle forze armate e avendo determinate specializzazioni militari ed un'esperienza rilevante hanno già dato la loro disponibilità ad essere impiegati come “riservisti” in situazioni di crisi.
Questo non significa affatto che i russi non siano preoccupati dell’evolversi della situazione, come testimoniato dalle pur sparute proteste documentate dalle TV russe (alla faccia di chi parla della Russia come una “dittatura”).
Speriamo che le TV italiane si degnino di fare altrettanto di fronte alle probabili proteste contro l’annunciato invio di nuove armi a Kiev e nuove sanzioni alla Russia, già annunciati dal governo italiano e fatte proprie da quasi tutti i partiti che andranno al voto il 25 settembre.
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