"Il Dipartimento della Difesa sta sviluppando piani per ritirare tutte le truppe statunitensi dalla Siria". Lo hanno rivelato alla NBC News due funzionari del Pentagono.
Il piano fa seguito all'intenzione del presidente degli Stati Uniti Donald Trump e di coloro a lui vicini per ritirarsi dalla Siria, hanno ribadito i funzionari, i quali stanno "elaborando piani per un ritiro completo in 30, 60 o 90 giorni", si legge nell’articolo del media staunitense.
Inoltre, i rappresentanti del Pentagono hanno precisato alla NBC che il consigliere per la sicurezza nazionale di Trump, Mike Waltz, ha visitato la sede centrale del CENTCOM la scorsa settimana, ha incontrato alti funzionari dell'esercito e ha ricevuto informazioni sulla regione.
Nel corso di un evento, a Trump è stato chiesto di commentare le recenti notizie secondo cui avrebbe informato i funzionari israeliani della sua intenzione di ritirarsi dalla Siria.
"Non so chi l'ha detto. Voglio dire, non so chi l'ha rivelato, ma prenderemo una decisione in merito. Non ci stiamo, non siamo coinvolti in Siria. La Siria è un pasticcio a sé stante. Hanno già abbastanza pasticci laggiù. Non hanno bisogno che siamo coinvolti in tutti", ha spiegato il presidente degli Stati Uniti.
L’emittente israeliana (KAN) ha riferito alla fine del mese scorso che Trump ha informato il governo del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu della sua intenzione di ritirare migliaia di soldati statunitensi dalla Siria, suscitando “molte preoccupazioni e timori in Israele”.
L'esercito statunitense occupa illegalmente la Siria dal 2016, mantenendo il controllo dei giacimenti petroliferi del Paese con l'aiuto delle milizie curde, le Forze democratiche siriane (SDF).
Tra il 2019 e il 2020, durante il suo primo mandato, Trump ammise più volte che le forze statunitensi erano in Siria per impossessarsi del petrolio del Paese.
"Stiamo tenendo il petrolio [della Siria]. Abbiamo il petrolio. Il petrolio è sicuro. Abbiamo lasciato le truppe indietro solo per il petrolio", dichiarò in una di queste occasioni a tal proposito.
La caduta del governo dell'ex presidente siriano Bashar al-Assad nel dicembre 2024 ha visto organizzazioni estremiste precedentemente affiliate ad Al-Qaeda stabilire un governo di transizione nel paese. Le truppe israeliane hanno invaso la Siria meridionale e hanno esteso la loro occupazione illegale.
Un nuovo governo in Siria, sicuramente non ostile a Washington, così come a Tel Aviv, potrebbe essere la migliore garanzia per gli USA di continuare a saccheggiare il petrolio e il ga del paese arabo.
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