Perché il destino del Venezuela è importante per l’Iran

07 Novembre 2025 17:20 La Redazione de l'AntiDiplomatico

Secondo un'analisi del quotidiano Tehran Times, le relazioni tra Iran e Venezuela, sebbene a una prima vista superficiale possano apparire improbabili a causa della distanza geografica e delle differenze ideologiche, affondano le radici in una percezione realistica del mondo. In un'epoca di rinnovata rivalità tra grandi potenze, ogni crisi locale viene infatti interpretata come una pedina nel più ampio scacchiere globale. Per Teheran, quindi, gli sviluppi in Venezuela non sono un caso isolato, ma un tassello fondamentale per decifrare i cambiamenti nell'ordine internazionale.

Il legame tra i due paesi è stato forgiato più da esperienze condivise che da meri interessi economici. Entrambe le nazioni hanno affrontato sanzioni, pressioni politiche e tentativi esterni di cambio di regime. Questa sorte comune ha creato una comprensione reciproca, le cui origini risalgono a decenni fa, quando l’esperienza venezuelana di nazionalizzazione del petrolio ispirò un percorso simile in Iran, portando alla prima grande contrapposizione tra Teheran e Washington.

La storia insegna che un intervento o un attacco in qualsiasi parte del mondo può diventare un modello per esercitare pressioni su altri paesi, specialmente se questi presentano significative analogie. Iran e Venezuela rappresentano entrambi importanti governi anti-statunitensi nelle rispettive regioni, dispongono di ingenti risorse petrolifere e vantano popolazioni e territori che conferiscono loro un vantaggio geopolitico. Il loro successo, o la loro caduta, ha quindi la capacità di ispirare o scoraggiare percorsi simili altrove.

Da questa prospettiva, la difesa del Venezuela da parte dell'Iran non è una questione di sostegno personale al presidente Maduro, ma una difesa del principio di sovranità nazionale stessa. Teheran, avendo recentemente vissuto un conflitto di 12 giorni, è profondamente consapevole delle conseguenze che seguono quando le violazioni di questo principio rimangono impunite, minando alla base l'ordine internazionale.

La tempistica di questa crisi non può essere separata dalle più ampie trasformazioni in atto nel sistema globale e dall'emergere di nuovi blocchi. Gli Stati Uniti cercano di preservare il loro ruolo di arbitri e garanti, mentre potenze come Cina e Russia espandono la loro influenza. L'Iran, sebbene su scala minore, si considera parte di questo processo di ridefinizione. In un simile contesto, ogni crisi regionale diventa un banco di prova per misurare i confini del potere.

Data questa cornice, la preoccupazione dell'Iran per il futuro del Venezuela è radicata in un calcolo realistico. Tuttavia, non si può affermare che un'invasione del territorio venezuelano scatenerebbe automaticamente una guerra diretta tra Washington e Teheran, data la differente posizione regionale e le capacità difensive dei due paesi. Eppure, l'esperienza venezuelana suonerebbe come un cupo monito per l'Iran. Se gli Stati Uniti potessero agire militarmente in un altro paese senza pagare un alto prezzo politico, ciò renderebbe simili forme di pressione e intervento altrove più legittime.

Un altro interrogativo che sorge spontaneo è come risponderebbe l'Iran a un attacco militare USA al Venezuela. La risposta deve essere compresa entro i limiti della capacità e della posizione di Teheran. Mancando i mezzi pratici per un supporto militare o economico sostanziale a un paese dall'altra parte del mondo, il sostegno iraniano rimarrebbe confinato alla sfera politica e diplomatica: condanna dell'intervento, coordinamento nelle organizzazioni internazionali e probabilmente una cooperazione tecnica o umanitaria.

Per l'Iran, il Venezuela è più un campo di riflessione che di azione. Rappresenta un promemoria che, in un mondo interconnesso, i destini delle nazioni sono più intrecciati che mai. La reazione di Teheran a questi eventi scaturirà meno dall'ideologia o dall'ostilità verso gli Stati Uniti e più da uno sforzo per comprendere le trasformazioni globali e trovare una posizione equilibrata al loro interno. Una posizione in bilico tra cautela e solidarietà, tra realismo ed empatia per quelle nazioni che, come il Venezuela bolivariano, condividono l'esperienza della resistenza alla pressione delle grandi potenze. I sistemi politici non possiedono modelli percettivi fissi; gran parte della loro comprensione del mondo si forma osservando gli eventi circostanti e le esperienze altrui. Per prevedere la vera risposta dell'Iran a un attacco USA in Venezuela, la risposta andrebbe cercata non nel vivo di un eventuale conflitto, ma nelle sue conseguenze e nel mutamento delle strategie che ne seguirebbero.

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