Il piano del presidente degli Stati Uniti Donald Trump di spostare l'intera popolazione della Striscia di Gaza in altri Paesi è illegale secondo il diritto internazionale ed "equivale a una pulizia etnica", lo ha dichiarato, durante un’intervista rilasciata a Politico, Navi Pillay, capo della Commissione d'inchiesta delle Nazioni Unite sui Territori palestinesi occupati.
Inoltre, la funzionaria ONU ha ricordato che "Trump è tristemente ignorante in diritto internazionale (...) Lo spostamento forzato di un gruppo occupato è un crimine internazionale e equivale a pulizia etnica".
Secondo Pillay, “non c’è modo, secondo la legge, che Trump possa mettere in atto la sua minaccia di sfrattare i palestinesi dalla loro terra”.
L'ONU sostiene la CPI di fronte alle sanzioni di Trump
La funzionaria delle Nazioni Unite ha anche chiarito che avrebbe sostenuto l'accusa di apartheid contro Israele davanti alla Corte penale internazionale (CPI).
Pillay, a suo tempo giudice della CPI e del tribunale speciale riguardo al genocidio ruandese, ha voluto ribadire che anche lei avrebbe sostenuto l'accusa di apartheid contro Israele davanti alla Corte penale internazionale.
Tra l’altro, ha anche condannato le sanzioni recentemente imposte da Trump alla CPI come ritorsione per l’emissione di un mandato di arresto nei confronti di Netanyahu per crimini di guerra.
“Non credo che [il procuratore della Corte penale internazionale] Karim Khan possa intentare un'azione legale per questo reato. Sono stata giudice in quel tribunale e capisco che è un po' complicato presentare accuse per un reato che non è mai stato presentato prima... ma se la questione dell'apartheid verrà fuori, la sosterrò sicuramente”, ha sottolineato Pillay, aggiungendo che la sua commissione ha in programma di indagare su Israele riguardo l'accusa di apartheid.
Lo scorso ottobre, la commissione di Pillay ha accusato Israele di crimini di guerra e crimini contro l'umanità per la distruzione mirata del sistema sanitario di Gaza. La commissione fa parte del Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite, dal quale Israele si è ritirato mercoledì per “discriminazione” e “antisemitismo”.
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