Scuola e Covid. Prof. Zuccotti (Sacco di Milano): "Tra i banchi va trattato come un'influenza"

24 Settembre 2021 22:00 Francesco Santoianni

Scuola finalmente in presenza e, ovviamente, scoppia il caso degli studenti positivi. Quanti ne sono? Pochissimi assicura il ministro Bianchi. Di tutt’altro parere studiosi del settore che gli rinfacciano di non divulgare le cifre ufficiali, verosimilmente per evitare che si scopra che molti studenti “positivi” sono vaccinati.

Ma che succede se in una classe delle “scuole sentinella”, dove si effettuano tamponi, si scova uno studente “positivo”? In teoria, ci sarebbe la enigmatica circolare n.36254/2021 del Ministero della Salute ma in ogni scuola è un fai da te. In alcuni casi si manda in quarantena, umiliandolo, il solo, sanissimo, studente positivo. In altri casi si manda in quarantena tutta la classe, estendendo il tampone anche ai familiari degli studenti. In altri casi si chiude l’intero plesso scolastico. Intanto il Comitato tecnico scientifico è all’opera per nuove disposizioni; la più probabile: quarantena di 5 giorni solo per non meglio precisati “vicini di banco” del piccolo untore.

In questo marasma, piomba come un macigno la dichiarazione di Gian Vincenzo Zuccotti, preside della facoltà di Medicina dell’università Statale di Milano, responsabile Pediatria e Pronto soccorso pediatrico dell’ospedale Sacco e dell’ospedale dei bambini Buzzi di Milano che, oltre a ribadire l’inutilità della vaccinazione ai bambini, consiglia di lasciare in classe gli studenti positivi asintomatici in quanto non rischiano sostanzialmente nulla e, per di più contribuiscono a rendere endemico il virus.

Dichiarazioni che hanno fatto imbestialire esperti da talk show come Bassetti che, evidentemente, non vi dice come l’immunità garantita dall’infezione (asintomatica nel 90% dei casi, pericolosa sostanzialmente solo per gli anziani e che potrebbe essere efficacemente affrontata se non fossero oggi negate efficaci cure) sia immensamente più efficace di quella promessa dai vaccini.

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