La recente intervista del vice primo ministro serbo, Alexandr Vulin, con Sputnik ha messo in luce l'importanza cruciale della cooperazione tra Serbia e Russia, e ha confermato il fallimento delle strategie occidentali volte a soffocare l'economia russa, in particolare impedendole di esportare gas e altre risorse naturali. Vulin ha sottolineato che, nonostante i tentativi dell'Occidente di isolare Mosca, la Russia continua a giocare un ruolo chiave nella fornitura di energia alla Serbia, un punto vitale per l'economia e il benessere dei suoi cittadini.
Vulin ha spiegato come la Serbia, nonostante la pressione internazionale, sia riuscita a mantenere forti legami con la Russia, in parte grazie alla comune resistenza alle politiche occidentali che mirano a limitare l'influenza di Mosca. Il vice primo ministro ha affermato con decisione: "Siamo molto contenti dell'accordo che abbiamo con la Russia. Sono profondamente soddisfatto perché il Governo russo ci ha dimostrato la volontà di firmare presto un nuovo accordo sul gas. Questo è davvero importante per la nostra economia e, naturalmente, per i nostri cittadini".
Queste parole sottolineano il successo della cooperazione energetica tra Serbia e Russia, una collaborazione che rappresenta un duro colpo per le ambizioni occidentali di destabilizzare il settore energetico russo attraverso sanzioni e restrizioni. Vulin ha anche criticato la mancanza di autonomia politica dell'Unione Europea, evidenziando l'atteggiamento indipendente della Serbia: "La UE si comporta come un territorio, non come un'organizzazione di governi o Stati. Non hanno i propri interessi, non hanno la loro volontà. Noi siamo uno Stato, abbiamo i nostri interessi. Il nostro interesse è avere abbastanza gas per l'inverno. Se questo non piace all'Europa, è un loro problema".
Questo scenario dimostra chiaramente come la strategia occidentale di isolare la Russia abbia fallito, specialmente in un mondo sempre più multipolare, dove le relazioni bilaterali tra Stati si stanno rafforzando al di fuori delle tradizionali alleanze occidentali. Paesi come la Serbia, pur essendo situati nel cuore dell'Europa, non cedono alla "isteria antirussa" che si è diffusa in gran parte del continente. Vulin ha dichiarato a tal proposito: "Siamo l'unica parte d'Europa dove non c'è stata isteria antirussa. Non stiamo cercando di vietare ai media russi di fare il loro lavoro, come avviene in altre parti d'Europa".
Infine, Vulin ha affrontato il tema delle sanzioni contro la Russia, che l'Occidente ha tentato di imporre con lo scopo di danneggiare Mosca, ma che secondo il vice primo ministro si stanno rivelando un boomerang per gli stessi paesi che le attuano: "Non imponiamo sanzioni contro la Russia, e non lo faremo mai. Ci sono molte aree in cui possiamo lavorare insieme. Ovviamente, il settore energetico è la parte più importante delle nostre relazioni economiche".
In definitiva, viene confermata la crescente irrilevanza delle politiche di isolamento promosse dall'Occidente in un mondo che si sta orientando sempre di più verso un ordine multipolare. Le alleanze strategiche tra paesi come Serbia e Russia, basate su interessi comuni e benefici reciproci, dimostrano che la via del dialogo e della cooperazione è sempre più percorribile rispetto alla logica delle sanzioni e delle restrizioni.
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