Trump vuole fare pagare al mondo intero i debiti degli USA

di Michele Blanco

Trump e gli Stati Uniti d'America hanno alcuni gravi e difficili problemi interni da affrontare. Il più importante è chiaramente l'eccessivo indebitamento dello Stato federale che ha come conseguenze l'indebolimento del dollaro e la rapida perdita di credibilità internazionale.

Il debito pubblico degli Stati Uniti ha superato i 38 trilioni di dollari, un importo superiore al 120% del PIL statunitense e in continua crescita. Il debito è detenuto da vari soggetti, tra cui entità governative, investitori privati e banche centrali estere come il Giappone e la Cina. Questo elevato livello di indebitamento comporta notevoli costi per interessi, che nel 2024 sono costati 880 miliardi di dollari, e genera preoccupazioni per il potenziale impatto sull'economia globale e sulla stabilità finanziaria americana, anche se il dollaro come valuta di riserva globale lo rende momentaneamente sostenibile.

Inoltre, esiste un rischio elevatissimo di esplosione della bolla finanziaria che è determinata da una ipervalutazione dei titoli con rapporti prezzo utili non economicamente giustificabili. La grande necessità di procedere ad una reindustrializzazione della produzione interna nei settori dovunque sia possibile.

La strada intrapresa da Trump è quella di ricorrere a guerre daziarie per aumentare le entrate federali, imponendo tariffe dure, anche assurde e ingiustificate, soprattutto a quelle realtà molto arrendevoli versi le imposizioni degli Usa, come l'Europa che dipende ancora troppo dagli Usa. Al tempo stesso Trump mira a concepire un largo uso di stable coin. le Stablecoin sono una valuta digitale ancorata a un asset di riferimento che può essere denaro, materie prime negoziate in borsa (come metalli preziosi) o un’altra criptovaluta, nel caso specifico utilizza i titoli del debito Usa, e a puntare sui grandi gestori americani del risparmio globale perché continuino a indirizzare i risparmi di mezzo mondo per finanziare il debito degli Stati Uniti.

Inoltre Trump per contenere il rischio di esplosione della bolla e, al contempo, per cercare di reindustrializzare l'economia americana la ricetta che utilizza è cercare di mettere insieme tutta la forza finanziaria degli Usa, legando le Big Three (si tratta delle tre più grandi società di gestione patrimoniale: BlackRock, Vanguard e State Street)

e la "sua" finanza trumpiana, da Thiel a Musk a Larry Ellison, per destinare una enorme massa di liquidità costante sui listini della borsa, così da farli tenere, e aumentare in maniera massiccia la spesa pubblica, in particolare con le commesse dello Stato federale, per favorire la reindustrializzazione. In tal senso sono decisivi due grandi programmi come il Golden dome, il sistema di difesa, che mobiliterà oltre 500 miliardi di dollari destinanti ad andare a Space X, Palantir, Anduril, Lockheed Martin, Northrop Grumman e L3Harris Techonoligies, e Stargate, il sistema legato all'intelligenza artificiale, per potenziarlo facendo unificare le 4 imprese statunitensi maggiori del settore: Oracle, Open AI, Softbank e Microsoft.

Semplificando Trump promuove enormi fondi in spesa federale rivolta a favorire gli oligarchi della finanza Usa per rianimare la produzione industriale statunitense attraverso nuove e potenti armi e tecnologia avanzata. A questi elementi strategici Trump ne aggiunge altri due, facilmente individuabili. Si tratta della volontà di sviluppare al massimo la capacità di esportazione del settore dell'energia americana, a partire dal gas liquido naturale arrivando, come stava facendo anche il suo predecessore democratico Biden, a generare una dipendenza totale del Vecchio Continente e di altri parti del mondo, che loro definiscono "alleati" ma di ben altro si tratta: Stati sudditi, magari mettendo le mani, rubandolo, anche sul petrolio venezuelano. E dell'utilizzo del potere presidenziale per operare una drastica, ulteriore privatizzazione del sistema sanitario e pensionistico, così da lasciare massimo spazio alla possibilità per i grandi fondi di trovare milioni di nuovi clienti a cui vendere costosissime assicurazioni sanitarie e piani pensionistici fino alle criptovalute.

Con questa visione elitaria Trump sta mettendo insieme un capitalismo, ideologicamente fondato su una destra ferocemente identitaria, sorretto da ingente intervento statale, a spese delle classi sociali più povere, con un legame indissolubile e sempre più organico con i grandi oligarchi della finanza. Chiaramente di fronte a questa realtà di fatto l'Unione Europea non potrà reagire vista la sua totale subalternità finanziaria, economica e militare.

Oggi l'unica possibilità di reazione sta nelle mani della Cina e della sua capacità di aggregare parti del resto del mondo. Probabilmente tantissime nazioni per sfuggire al modello MiIlei, che Trump vorrebbe affibbiare all'intero Sud America e tutte le nazioni dell'Africa, possono essere spinte ad allearsi con la Cina per contrastare le politiche neocolonialiste e neo imperiali di Trump.

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