Gli Stati Uniti non fanno più solo guerre in Medio Oriente. Ora portano morte e illegalità nel “cortile di casa”, il Mar dei Caraibi.
Oggi il Comando Sud degli USA ha annunciato di aver “eliminato” 8 persone in attacchi a tre imbarcazioni definite “narcolanchas”. Operazione diretta dal Segretario alla Guerra, Pete Hegseth.
Ma la verità è un’altra.
Da agosto, Washington mantiene una forza militare massiccia davanti al Venezuela, sotto la scusa della “lotta alla droga” (Operazione Lanza del Sur). Finora, queste “operazioni letali” hanno causato oltre 80 morti, senza prove che le vittime fossero realmente narcotrafficanti.
In un’escalation pericolosa, i militari USA hanno persino assaltato una nave petrolifera in acque venezuelane. Caracas l’ha definito un “atto di pirateria internazionale”. E Maduro ha chiarito: “Il narcotraffico è una scusa, vogliono rubarci il petrolio”.
La realtà? Secondo l’ONU e la stessa DEA, il Venezuela non è una rotta primaria per il narcotraffico verso gli USA. Più dell’80% passa per il Pacifico.
Questi attacchi sono esecuzioni sommarie, condannate da Cina, Russia, ONU, Colombia, Messico e Brasile. Violano il diritto internazionale e rivelano il vero obiettivo: un cambio di regime per impadronirsi delle immense risorse energetiche venezuelane.
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