Maria Zakharova, portavoce del Ministero degli Esteri russo, ha accusato Zelensky di responsabilità per i danni collaterali del raid russo a Sumy, collegando il licenziamento del capo militare locale a un’“ammissione indiretta”.
Ha definito “folle” il piano franco-britannico di inviare un “contingente di pace” in Ucraina, sostenendo che molti alleati lo ritengono impraticabile senza il sostegno USA, finora assente.
Sulla fornitura di armi, ha evidenziato un distacco europeo dalla linea statunitense, con Regno Unito e Germania protagonisti. Mosca denuncia inoltre oltre 80 attacchi ucraini a infrastrutture energetiche russe, violando la tregua, e afferma di possedere prove di “atrocità” nella regione di Kursk, criticando il silenzio dell’ONU.
Condanna poi la Moldavia per la detenzione della leader gagauza Evghenia Gutsul, definendola un tentativo di sopprimere l’autonomia della regione.
Infine, avverte l’Estonia: attacchi a navi russe nel Baltico avranno “risposte proporzionate”, accusando Tallinn di pirateria internazionale.
*Tratto dalla newsletter quotidiana de l'AntiDiplomatico dedicata ai nostri abbonati
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