Riscaldatori di tabacco: la tecnologia alla base del loro funzionamento

I riscaldatori di tabacco sono prodotti per fumatori adulti di nuova generazione. Sono disponibili sul mercato da alcuni anni (largamente preceduti dalle sigarette elettroniche) e si sono affermati come una delle principali alternative alle sigarette tradizionali e ad altri lavorati affini a base di tabacco da bruciare. I moderni dispositivi sono il frutto di un lungo processo di sviluppo tecnologico, iniziato negli anni Ottanta e costellato di tentativi più o meno fallimentari.

Dopo il 2010 circa, lo scenario è mutato; i dispositivi a tabacco scaldato si sono affermati nel mercato e, ad oggi, registrano una diffusione paragonabile a quello delle e-cig rappresentando un‘alternativa ai tradizionali prodotti da fumo per consumatori adulti.

Ciò è dovuto anche - ma non solo - alla ricerca tecnologia che, nel corso degli anni, ha permesso di sviluppare dispositivi più avanzati. Per quanto compatto e di semplice utilizzo, infatti, un riscaldatore di tabacco è un dispositivo piuttosto complesso a livello tecnologico: di seguito, vediamo quali sono i principi di funzionamento di questa tipologia di device.

Come funziona un riscaldatore di tabacco

In linea di massima, un dispositivo a tabacco riscaldato ha un funzionamento semplice; quando viene attivato, scalda una miscela di tabacco così da produrre un vapore (contenente nicotina) ma privo di residui solidi o particelle. La miscela viene resa disponibile sotto forma di stick monouso e può essere aromatizzata dall’aggiunta di aromi mentolati o fruttati; nei riscaldatori non è possibile inserire altri prodotti a base di tabacco come, ad esempio, le comuni sigarette o stick non compatibili con il dispositivo.

Ogni dispositivo ha al suo interno un sistema di riscaldamento; questi produce il calore che serve a scaldare la miscela contenuta negli stick, sviluppando temperature superiori ai 200°. Ciò nonostante, il tabacco non brucia, sia per la presenza di sensori e software di controllo abbinati alla tecnologia di riscaldamento, sia perché la soglia di completa combustione del tabacco è ben più alta (circa 880°). Poiché questi dispositivi scaldano il tabacco senza farlo bruciare, vengono identificati a livello commerciale con le sigle THP (Tobacco Heating Product) e HTP (Heated Tobacco Product).

Le tecnologie di riscaldamento

I THP presenti in commercio utilizzano diversi sistemi di riscaldamento ma quelli più comuni sono due:

  • Induction Heating Technology (tecnologia di riscaldamento a induzione). Il principio di base è quello del riscaldamento induttivo: la corrente elettrica attraversa una bobina metallica, avvolta tutto intorno lo slot in cui l’utilizzatore inserisce lo stick di tabacco. Il passaggio di corrente genera un lieve campo elettromagnetico, sufficiente a sviluppare la temperatura necessaria a scaldare il tabacco senza bruciarlo. Questa tecnologia è utilizzata, tra gli altri, dai dispositivi scalda tabacco glo™ prodotti da BAT Italia*.
  • riscaldamento resistivo. I device che invece fanno leva su questo tipo di tecnologia sono dotati di un elemento (resistenza) fatto di un materiale in grado di condurre la corrente elettrica. Quando questa passa attraverso la resistenza, si produce una sorta di attrito, dal quale scaturisce il calore che riscalda la stick con la miscela di tabacco.

Entrambi i sistemi dipendono da una batteria di alimentazione interna, solitamente agli ioni di litio, che consente ad ogni componente del dispositivo di funzionare correttamente. L’attivazione del riscaldatore, e la selezione di eventuali funzionalità accessorie, è invece affidata ad almeno un comando fisico mentre la camera di riscaldamento può essere chiusa da uno sportellino dotato di meccanismo a scatto, a scorrimento o di altro tipo.

Powered by glo™

*Questo prodotto è destinato esclusivamente a fumatori adulti, non è privo di rischi e contiene nicotina, sostanza che crea dipendenza.

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