Pandemia e disfacimento: la perdita di legittimazione nel tardo capitalismo

29 Luglio 2021 12:00 Vincenzo Costa

Disfacimento.
La disputa tra pro e no vax si esaurirà presto. Ha un carattere effimero, contingente. Ma esprime un movimento che non è effimero, che è strutturale: la perdita di fiducia e di legittimazione nel tardo capitalismo. La fiducia non è un fatto morale, ma sistemico. Per ripristinarla non servono sermoni, che possono convincere solo i fedeli, o generare colpevolizzazione, lasciando del tutto immodificato il problema strutturale.
I processi di sfiducia esprimono un fallimento sistemico: chi governa non ha più legittimità di fronte ai governati, che non si fidano. Questo processo era già in corso da lungo tempo nella sfera politica, ma ora si è esteso alla scienza, alla gestione della salute. L’uso di accorgimenti come la “spintarella”, se nell’immediato possono forse dare l’impressione di aggirare il problema, in realtà lo aggravano, approfondiscono il baratro.
Per essere colmato ci sarebbe bisogno di mobilità culturale, sociale, circolazione delle elites, circolazione dei significati tra ambito istituzionale e mondo della vita. Per ragioni che sarebbe lungo esporre, questa circolazione è da sempre il problema di questo paese. Il ceto culturale del paese è da sempre ossessionato dall’idea di calare dall’alto la ragione, che di solito coincide con i propri interessi e il proprio modo di sentire la vita. Mentre è del tutto incapace di intercettare e dare voce al mondo della vita. In questo spazio si sono da sempre inseriti gli avventurieri.
Quando il baratro si allarga emergono i problemi di delegittimazione, emerge la sfiducia sistemica, che si allarga, e allora inizia un processo di trasformazione.
Ma noi siamo troppo portati a pensare la trasformazione come il farsi avanti di una nuova classe che sbalza di sella la vecchia classe dominante. È un errore.
Il cambiamento è sempre preceduto da un lungo periodo di disfacimento, di allentamento, sfiducia, anarchia, ingovernabilità. La vecchia struttura viene sostituita, di botto, dopo che ha perso qualsiasi capacità di integrazione sociale.
Noi siamo forse entrati in questa fase. Non priva di pericoli. Le cose si confondono, Creonte non si sa se sia un tirannò o un argine al disfacimento, i legami si disfano, destra e sinistra si confondono. Ma i processi sono irreversibili. Implicano trasformazioni che il sistema non può realizzare dal punto strutturale.
Pandemia o non pandemia è probabile che i prossimi decenni saranno un’epoca di disfacimento strutturale, perfettamente coerente con una pur possibile crescita del PIL. È il rapporto tra mondo della vita e ambito istituzionale ad essere entrato in crisi.

Le più recenti da OP-ED

On Fire

F-16, "bersagli legittimi" e NATO. Cosa ha detto (veramente) Vladimir Putin

di Marinella Mondaini per l'AntiDiplomaticoIl presidente russo Vladimir Putin ha visitato il 344esimo Centro Statale Addestramento e Riqualificazione del personale dell'aviazione militare del Ministero...

Il "piano Draghi": ora sappiamo in cosa evolverà l'UE

di Giuseppe Masala per l'AntiDiplomatico Io credo che le prossime elezioni europee andrebbero inquadrate nel modo più corretto possibile. Provo a dare la mia interpretazione. 1 Si dà troppo...

Andrea Zhok - Il momento esatto in cui si è deciso il suicidio di Ucraina e Europa

di Andrea Zhok* Tre giorni fa, il 16 aprile, l'autorevolissima rivista di provata fede atlantista "Foreign Affairs" ha pubblicato un articolo che mette la parola fine a tutte le chiacchiere intorno...

Alessandro Orsini - Le democrazie occidentali, le dittature e l'antropologia culturale

  di Alessandro Orsini*   C’è questa idea senza alcun fondamento empirico secondo cui le democrazie occidentali sono sempre migliori delle dittature. Lo studio della storia smentisce...

Copyright L'Antiplomatico 2013 all rights reserved
L'AntiDiplomatico è una testata registrata in data 08/09/2015 presso il Tribunale civile di Roma al n° 162/2015 del registro di stampa