"Dall'inizio del 2016, le forze di sicurezza israeliane hanno arrestato almeno 560 bambini palestinesi nella città di Al-Quds (Gerusalemme), di cui 110 sono ancora detenuti nelle prigioni israeliane", ha riferito, ieri, Issa Qaraqe, Presidente della commissione per i prigionieri palestinesi.

Ha aggiunto che le autorità israeliane hanno messo 60 di quelli rilasciati agli arresti domiciliari.

Nel frattempo, il capo del Comitato di Al-Quds per le famiglie dei prigionieri, Amjad Abu Asab ha dichiarato che la maggior parte dei bambini palestinesi nelle carceri israeliane hanno subito percosse e altri attacchi, oltre ad essere sottoposti a pressioni fisiche e psicologica che hanno "effetti psicologici a lungo termine."

Alcuni dei minori, ha aggiunto Abu Asab, sono feriti ma gli ènegata l'assistenza medica e il diritto di avere un membro della famiglia presente durante gli interrogatori.

A tal proposito, Riyad al-Ashqar, un portavoce del Centro Studi dei prigionieri palestinesi, PPCS, ha affermato che il regime israeliano ha arrestato almeno 2.000 ragazzi palestinesi sotto i 18 anni a partire da ottobre 2015, quando iniziò la nuova rivolta palestinese contro il regime di Tel Aviv.

Attualmente, più di 7000 palestinesi vivono in condizioni disumane nelle prigioni israeliane, privi di diritti fondamentali come ricevere acqua, cibo, cure mediche, visite regolari, difesa legale.