Assad: "L'unica possibilità per la Siria è la vittoria contro il terrorismo"


Il link dell'intervista in lingua originale.

Qui gli le parti principali dell'intervista.

Assad, rispondendo ad una domanda circa la possibilità di una cooperazione con il nuovo segretario generale delle Nazioni Unite, il portoghese Antonio Guterres, che ha dichiarato che la pace in Siria è una priorità, ha espresso la disponibilità a cooperare in qualsiasi modo per raggiungere la stabilità nel suo paese, prendendo in considerazione gli interessi del paese e la volontà del popolo siriano.

Il presidente al-Assad ha dichiarato in relazione al neo eletto presidente degli Stati Uniti Donald Trump: "Non abbiamo molte speranze perché il governo degli Stati Uniti non si riferisce soltanto al presidente, ma è anche legato a forze diverse all'interno di questa amministrazione .. dobbiamo aspettare due mesi perché inizi con il suo mandato questa amministrazione... ma come diciamo sempre vogliamo che gli Stati Uniti siano neutrali e che rispettino il diritto internazionale e non interferiscano negli affari di altri paesi del mondo e, naturalmente, smettere di sostenere terroristi in Siria."

Per quanto riguarda la situazione nella città di Aleppo, il leader siriano ha spiegato che ciò si definisce come la parte orientale di Aleppo è stata occupata dai terroristi per tre anni, che stanno usando i civili come scudi umani e il governo siriano ha due compiti a questo proposito, il primo è quello di combattere i terroristi per liberare la zona e allo stesso tempo cercare di trovare una soluzione per evacuare quell'area dalla loro presenza, se accettassero quello che potrebbe essere definita l'opzione di riconciliazione. Il secondo compito è quello di aprire una serie di corridoi attraverso i quali i civili possono lasciare la zona e consentire l'arrivo dei convogli umanitari a quella parte di Aleppo, ma i terroristi hanno respinto apertamente qualsiasi soluzione.

In risposta ad una domanda sulla situazione dei civili nella città di Aleppo e se hanno fiducia nell'esercito e il governo siriano, il presidente al-Assad ha ribadito che quando i terroristi hanno iniziato a controllare alcune aree in Siria, i civili hanno lasciato quelle aree verso quelle sotto il controllo del governo e questo significa che se i civili non avessero avuto fiducia nell'esercito e nel governo siriano non lo avrebbero fatto.

Sul ruolo di Hezbollah, Iran e Russia, Assad ha precisato che sia Hezbollah che Iran e la Russia sono attualmente in Siria perché possono offrire un aiuto importante ed essenziale, perché questa guerra non può limitarsi a combattere un paio di terroristi, ma qualcosa di molto simile ad una guerra globale, dove i terroristi stanno ricevendo il sostegno di decine di paesi.

Il presidente al-Assad ha aggiunto che la maggior parte del sostegno russo alla Siria si manifesta nel supporto aereo ed è un supporto fondamentale perché la Russia è una grande forza in questo campo ed i due paesi hanno cooperato militarmente da più di sessanta anni. In campo politico i russi agiscono secondo i loro valori e il rispetto del diritto internazionale e la sovranità, la cultura e la volontà degli altri paesi.

Il presidente al-Assad ha evidenziato che la Siria era sulla strada verso la democrazia, una democrazia che riflette la cultura e la realtà del paese.

Per quanto riguarda la questione umanitaria, il presidente al-Assad ha affermato che questo problema non è limitato solo alla fornitura di cibo e risorse di base. La maggior parte dei rifugiati vogliono tornare a casa e vivere in pace, in modo che il processo umanitario sia parallelo alla lotta contro il terrorismo.

Inoltre, per l'ennesima volta il presidente siriano ha sostenuto che il problema siriano in sé non è complicato da risolvere, ma l'ingerenza esterna, in particolare occidentale, è la principale causa per aver complicato tutto, perché l'Occidente è contro il governo siriano mentre la Russia, l'Iran e Hezbollah sono venuti in Siria, su invito del governo siriano.

A proposito della Turchia, al-Assad ha detto che il presidente turco soffre di megalomania e vive al tempo degli Ottomani, aggiungendo che l'intervento militare dalla Turchia in Siria è una invasione e la Siria ha il diritto di difendersi e difendere il suo territorio e la sua sovranità, sottolineando che tutti i terroristi che sono venuti in Siria sono entrati attraverso la Turchia.

Nella sua risposta ad una domanda sulla possibile cooperazione con gli Stati Uniti nella lotta contro il terrorismo, il presidente al-Assad ha dichiarato che la Siria è pronta a collaborare con gli statunitensi se mostrano una reale volontà e serietà, affermando che il loro problema è che credono di essere la polizia mondo e sanno esattamente come creare problemi, ma non sanno come risolverli, quindi se hanno intenzione di continuare con la stessa politica adottata dalle amministrazioni precedenti non si può parlare di avere molte speranze nel nuovo presidente degli Stati Uniti e del suo governo.

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