Gli Stati Uniti sostengono che il governo siriano ha effettuato un attacco il 19 maggio nella provincia di Idlib, ma riconosce che non ci sono prove conclusive che siano state utilizzate armi chimiche nell'attacco.
Morgan Ortagus, un portavoce del Dipartimento di Stato, ha dichiarato che Washington ha "numerosi" rapporti di testimoni che hanno riferito di combattenti che sono stati portati negli ospedali locali con sintomi "in coincidenza con quelli di un'esposizione chimica".
"Sappiamo, ovviamente, che questo è un modello di comportamento del regime di [Bashar al] Assad, ma non abbiamo conclusioni definitive mentre continuiamo a indagare", ha aggiunto Ortagus, citato dalla Reuters.
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