Il capo assistente del ministro degli esteri iraniano per gli affari politici privati, Ali Asghar Khaji, ha rilasciato una dichiarazione nella quale ha chiesto agli Stati Uniti di lasciare il territorio siriano.
L'agenzia di stampa della Repubblica islamica (IRNA) ha riferito questa settimana che Khaji ha condannato la presenza e il controllo illegali statunitensi dei giacimenti petroliferi siriani.
Khaji ha sottolineato la necessità che Washington si ritiri e si continui la guerra contro il terrorismo fino a quando non sarà completamente sradicato dal territorio siriano.
L'agenzia ha indicato che le dichiarazioni di Khaji sono arrivate durante una conversazione telefonica avvenuta con il coordinatore speciale giapponese per gli affari siriani, Akira Anju, in cui le due parti hanno esaminato gli ultimi sviluppi in Siria, inclusa la recente riunione del Comitato costituzionale, il processo di negoziazione nella formula di Astana e la situazione a Idlib e ad est dell'Eufrate.
Khaji e Anju hanno chiesto la continuazione del dialogo, soprattutto nell'ambito di questo comitato, in un momento in cui le parti iraniana e giapponese hanno toccato le difficili condizioni umanitarie derivanti dallo scoppio dell'epidemia di coronavirus in Siria, e hanno invitato la comunità internazionale inviare più aiuti umanitari al paese.
Ha fatto riferimento alle posizioni di principio del suo paese riguardo alla necessità di una soluzione politica all'attuale crisi in Siria e al sostegno al "dialogo inter siriano", nel quadro dei compiti del comitato costituzionale, chiedendo la fine delle interferenze straniere nell'esecuzione di questo comitato.
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