Obama conferma come la pressione delle lobby israeliane influisce nella politica estera USA

L'ex presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha riconosciuto la forte pressione esercitata dalle lobby sioniste e pro-Israele sulle autorità statunitensi.

Obama ha scritto nel suo libro 'A Promised Land' che, mentre continua la deriva politica di Israele verso l'estrema destra, il Comitato per gli affari pubblici Stati Uniti-Israele (AIPAC) ha mantenuto una forte insistenza sul fatto che "non dovrebbe esserci luce del giorno tra gli Stati Uniti e Israele, anche quando Israele ha intrapreso azioni contrarie alla politica statunitense", ha riferito il portale statunitense The Intercept in un articolo pubblicato ieri.

Secondo il libro di Obama, questo ha creato un serio dilemma per qualsiasi politico americano che cercasse di mantenere un impegno per i principi liberali, tanto meno virare a sinistra in modo reale, quindi le conseguenze del passaggio all'AIPAC e ad altre organizzazioni filo-israeliane potrebbero essere terribile per qualsiasi politico americano.

"Coloro che hanno criticato troppo la politica israeliana hanno rischiato di essere etichettati come 'anti-israeliani' (e forse antisemita) e di confrontarsi con un avversario ben finanziato nelle prossime elezioni", ha lamentato l'ex presidente nel suo libro.

Il rapporto indica che, sebbene non sia menzionato nel libro di Obama, l'accordo nucleare con l'Iran, ufficialmente denominato Comprehensive Plan of Joint Action (PIAC, o JCPOA in inglese), firmato nel 2015, è stato un ottimo esempio di come la tattica delle pressioni pro-Israele possono rimodellare la politica americana.

Secondo The Intercept, il primo ministro del regime israeliano, Benjamin Netanyahu, ed i suoi alleati a Washington hanno combattuto duramente durante la presidenza Obama per impedire la firma di un accordo tra gli Stati Uniti e il paese persiano, eppure questo sforzo è stato finanziato per un importo di decine di milioni di dollari.

Il portale statunitense ha ricordato che da quando il magnate di New York Donald Trump è entrato in carica nel 2017, oltre a fornire infinite e importanti concessioni a Israele nei territori palestinesi occupati, gli Stati Uniti hanno completamente ribaltato le loro politiche sull'Iran secondo i desideri di Netanyahu. .

Ha anche sottolineato che l' assassinio dello scienziato nucleare iraniano, Mohsen Fajrizade, in un attacco terroristico venerdì scorso, è stato probabilmente compiuto da Israele con il sostegno degli Stati Uniti ed è un altro colpo contro l'accordo nucleare con l'Iran.

Ciò è avvenuto in un momento in cui, con l'imminente amministrazione statunitense guidata dal democratico Joe Biden, i colloqui sul ritorno di Washington all'accordo nucleare si erano intensificati. Molti esperti e analisti ipotizzano apertamente che l'attacco al fisico iraniano sia stato progettato per paralizzare Biden e cancellare ogni possibilità che l'accordo potesse essere salvato.

L'assassinio di Fajrizadeh si unisce ad altri omicidi di scienziati nucleari iraniani, orchestrati dai servizi segreti israeliani e dalla CIA che, secondo esperti vari, non potranno ostacolare lo sviluppo del Paese persiano.

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