Nel vergognoso oblio dei media, l'occupazione israeliana uccide un palestinese di 17 anni

di Paola di Lullo

Atallah Muhammad Rayan, 17 anni, di Qarawat Bani Hassan, è stato assassinato oggi a Salfit dai proiettili sparati dall'esercito dell'unica democrazia del Medio Oriente.

Gli hanno sparato dopo che avrebbe tentato di accoltellare un soldato israeliano vicino all'insediamento di Ariel, nel nord della Cisgiordania.

Il ministero della Salute ne ha annunciato la morte a seguito di una sparatoria ad uno degli incroci vicino al villaggio di Haris, a ovest di Salfit.

Un portavoce dell'esercito di occupazione ha dichiarato: "Abbiamo ricevuto un rapporto inerente un tentativo di accoltellamento al Geti Avichar Junction vicino all'insediamento di Ariel, e l'attentatore è stato neutralizzato".

Hebrew Channel 12 ha parlato di una soldatessa rimasta ferita in un attacco a coltellate effettuato da un giovane palestinese vicino all'insediamento di Ariel.

Fatto. Finito. Come se nulla fosse. Come se a 17 anni non ti spettasse nessuna tutela perché sei palestinese. Come non spettano a bambini, uomini, donne, anziani. Sono palestinesi, quindi attentatori, terroristi. Punto. Ma io non ci sto. Sono Palestinesi, quindi Resistenti, i veri terroristi sono coloro che giustiziano a sangue freddo, senza processo, che da 73 anni falcidiano terre, case, vite, famiglie, sogni. Con il placet della comunità internazionale. Con l'anestetico che ci iniettano insieme a tali minuziose operazioni chirurgiche che, qualcuno di loro, ha definito "pulizia etnica". Grazie, Prof. Pappe, per aver voluto squarciare un velo.

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