La guerra fredda 2.0 e il nuovo "Lungo Telegramma"

30 Gennaio 2021 13:28 La Redazione de l'AntiDiplomatico

Saranno coincidenze? Mentre Washington accusa Pechino di fomentare le tensioni nel Mar Cinese meridionale, un noto gruppo di pressione filo-NATO ha pubblicato una proposta, in anonimato, per un conflitto a lungo termine con Pechino.

Il PACOM (Comando Indo-Pacifico degli Stati Uniti) ha annunciato ieri sera che i voli militari cinesi nell'ultima settimana "in nessun momento" hanno rappresentato una minaccia per le navi, i marinai o gli aerei della Marina americana. La dichiarazione è stata citata dall'agenzia Reuters.

Un funzionario che ha parlato in condizione di anonimato, ha spiegato che gli aerei da guerra cinesi non sono mai arrivati a meno di 250 miglia nautiche (463 km) dal gruppo d'attacco della portaerei USS Theodore Roosevelt , attualmente schierato nel Mar Cinese Meridionale.

Non era chiaro se la dichiarazione si riferisse ai voli dello scorso fine settimana dell'Aeronautica dell'Esercito Popolare di Liberazione vicino all'isola di Taiwan o qualsiasi altra cosa l'attività potrebbe aver avuto luogo tra il Golfo del Tonchino e la penisola di Leizhou, dove la Cina aveva annuncitao che ad un certo punto tra mercoledì e sabato avrebbe tenuto esercitazioni militari non specificate.

Mentre il PACOM ha descritto l'attività militare cinese come parte di un "modello di comportamento aggressivo e destabilizzante" - secondo la Reuters - Pechino all'inizio di questa settimana ha ribadito la presenza di navi statunitensi nel Mar Cinese Meridionale "non è favorevole alla pace e alla stabilità nella regione." Botta e risposta tipico delle schermaglie diplomatiche fra le due potenze.

Giovedì scorso, tuttavia, uno dei principali gruppi di influenza sulla politica degli Stati Uniti ha pubblicato un lungo documento - mantenendo insolitamente segreta l'identità del suo autore - che ha sostenuto un approccio della guerra fredda 2.0 alla Cina da parte degli Stati Uniti, con l'obiettivo finale di preservare l'egemonia globale di Washington e "regime change" a Pechino.

Il documento è fondamentalmente un rimaneggiamento del Long Telegram di George Kennan del 1946, che delineava la strategia di "contenimento" dell'Unione Sovietica che gli Stati Uniti avrebbero adottato in quella che sarebbe diventata la Guerra Fredda che abbiamo conosciuto l'anno successivo.

Questo 'Longer Telegram' dei giorni nostri esorta gli Stati Uniti a fare lo stesso nei confronti della Cina in modo che entro il 2050, gli Stati Uniti ed i suoi alleati "continuino a dominare l'equilibrio di potere regionale e globale" impedendo alla Cina di prendere il controllo di Taiwan o "qualsiasi altra di azione militare per raggiungere i suoi obiettivi regionali ". Inoltre, spera anche di vedere il presidente Xi Jinping "sostituito da una leadership di partito più moderata" e che il popolo cinese "metta in dubbio e sfida la proposta secolare del Partito comunista secondo cui l'antica civiltà cinese è destinata per sempre a un futuro autoritario".

Il documento è un'escalation sia di tono che di intenti riguardo alle dichiarazioni intransigenti di diversi funzionari di alto rango dell'amministrazione Trump - dal procuratore generale Bill Barr al segretario di Stato Mike Pompeo - nell'ultimo anno. L'amministrazione Biden ha rapidamente dichiarato il suo impegno "solido come una roccia" a Taiwan, mentre Biden ha precedentemente affermato che mira a "ripristinare" la leadership statunitense delle "democrazie" nel mondo contro l '"autoritarismo".

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