Mosca e Damasco assicurano che l'obiettivo dei paesi occidentali, guidati dagli Usa in Siria, è saccheggiare le loro ricchezze e non combattere il terrorismo.
"Tutte le misure adottate dai paesi occidentali non hanno nulla a che fare con la lotta al terrorismo in Siria, e il loro vero obiettivo è saccheggiare impunemente la ricchezza nazionale di uno Stato sovrano membro delle Nazioni Unite" , ha avvertito il comitato russo-siriano in una dichiarazione pubblicata ieri.
Nel documento si afferma che gli Stati Uniti sono concentrati sulla frammentazione della Siria e sul rafforzamento della loro presenza militare nelle regioni ricche di petrolio nel nord-est di questo paese, e si ricordano le dichiarazioni dell'ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump, il quale affermò che il petrolio è praticamente il più importante motivo della presenza delle truppe statunitensi sul territorio siriano.
Le forze della cosiddetta coalizione anti-ISIS, prosegue il comunicato, che giustificano la loro presenza in Siria, con la scusa della lotta al terrorismo, stanno praticamente stimolando le attività dei gruppi armati offrendo loro armi e sostegno finanziario e addestrando i loro miliziani, esercitando pressioni economiche sul governo e sul popolo siriano.
"La presenza militare illegale dei paesi occidentali e le loro attività destabilizzanti in Siria richiedono un'attenzione fondamentale da parte della comunità internazionale, poiché tutto ciò contribuisce al deterioramento della sicurezza e delle condizioni economiche non solo in Siria, ma nell'intera regione", si sottolinea.
Le regioni orientali e nord-orientali della Siria sono ricche di risorse petrolifere e gli USA continuano a inviare rifornimenti militari e logistici in queste aree, con il pretesto di "proteggere" i pozzi petroliferi dai gruppi terroristici, ma, in realtà, quello che cercano è rubare il greggio siriano, come denunciato diverse volte da Damasco.
Gli Stati Uniti, in piena collaborazione con i loro affiliati curdi, le cosiddette Forze democratiche siriane, FDS, hanno in numerose occasioni trasferito petrolio estratto dal suolo siriano, senza autorizzazione, dalla Siria all'Iraq.
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