Muore Lucas Villa, studente simbolo delle proteste in Colombia

13 Maggio 2021 17:59 La Redazione de l'AntiDiplomatico

Lucas Villa, il manifestante ucciso sul viadotto della città occidentale di Pereira mentre protestava pacificamente e diventato un simbolo del movimento sociale in Colombia, è morto nella clinica San Jorge, dove era stato ricoverato, dopo essere stato colpito con otto colpi di arma da fuoco.

Tramite il social network Facebook, sua sorella ha confermato la morte del giovane colombiano.

Lucas Villa si è convertito nel simbolo delle letali aggressioni subite dai manifestanti pacifici da parte di un regime di estrema destra come quello guidato da Ivan Duque.

Altri due giovani sono rimasti feriti nell'attacco, ma Lucas è quello che ha avuto la peggio.

Finora, le autorità non hanno identificato i responsabili dell'attacco avvenuto quella notte a Pereira contro una protesta pacifica che si stava svolgendo sul viadotto.

Il messaggio di Duque

Venuto a conoscenza della morte del giovane manifestante, divenuto simbolo di queste proteste in Colombia, il presidente Duque ha inviato le sue condoglianze alla famiglia, e assicurato che i colpevoli dell’omicidio saranno consegnati alla giustizia.

La commozione del rapper Residente

Il rapper portoricano, Residente, ha parlato con i parenti di Lucas Villa attraverso un live su Instagram.

“Mi sono commosso quando ho visto le immagini di lui che dimostrava pacificamente, mentre faceva quello che molti di noi hanno fatto in altri paesi. La differenza è che gli hanno sparato”, ha affermato il noto rapper portoricano.

Simbolo delle proteste

La notizia della morte del manifestante ha provocato grande commozione in un paese già provato dalla feroce e brutale repressione messa in campo dal regime di Duque contro le proteste. Anche quelle pacifiche. Nonostante certa cattiva stampa affermi il contrario.

Il volto di Lucas Villa si è subito convertito in un simbolo della protesta. Professore di yoga, studente di scienza dello sport, animatore e attivista, Villa era un manifestante che sin dagli inizi della protesta contro una controversa riforma tributaria presentata da Duque aveva deciso di scendere in piazza senza alcun tentennamento. Inoltre realizzava lavori pedagogici e spiegava con grande pazienza a chiunque si avvicinava i motivi della manifestazione.

Divenne molto popolare quando arrivata la polizia incaricata di sciogliere una manifestazione di protesta a cui partecipava, decise di avvicinarsi sorridente a un agente di polizia e stringergli la mano.

Lucas Villa sentiva che doveva mobilitarsi per difendere i suoi diritti e spingeva gli altri a farlo, anche i più timidi.

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