Video: Dalla Giordania e dal Libano al confine con Israele per sostenere la Palestina

Non si sa se definirla una nuova Intifada, quello che sta accandendo fuori e dentro la Palestina occupata ci pone di fronte a qualcosa di nuovo o che da tempo non si vedeva. Ad esempio, le proteste dei palestinese nelle città israeliane che non si vedevano da anni in solidarietà ai loro fratelli di Gerusalemme che si battevano contro gli sfratti a Sheikh Jarrah e alle aggressioni della polizia israeiana ad Al Aqsa.

Il fatto nuovo, di oggi, è la partecipazione e la solidarietà che i palestinesi dal Libano e dalla Giordania hanno manifestato oggi contro i bombardamenti israeliani a Gaza.

Si parla di giordani, ma questi giovani sono figli, o meglio di dire nipoti dei palestinesi deportati nel 1948 ai tempi della NAkba che trovarono rifugio in Giordania. Nel regno ascemita ormai non c'è più censimento della popolazione palestinese, visto che è la maggioranza.

Comunque, tutte le province della Giordania sono state teatro di proteste questo venerdì per condannare i brutali attacchi del regime sionista contro la città santa di Al-Quds (Gerusalemme) e la Striscia di Gaza, come riportato dal quotidiano Al-Quds Al-Arabi.

I manifestanti, secondo le informazioni, hanno chiesto alle autorità del loro Paese di aprire le frontiere in modo che i giordani possano venire in aiuto del popolo palestinese.

In effetti, un gran numero di giordani si sta già spostando verso il confine in risposta alle chiamate degli attivisti sui social media.

Le persone riunite portano bandiere e striscioni palestinesi, che recitano frasi contro la brutalità israeliana. Inoltre, hanno cantato slogan, chiedendo l'apertura del confine.

I carri armati israeliani sparano sui libanesi al confine

Parallelamente, decine di libanesi hanno adottato la stessa misura, attraversando il confine con i territori occupati.

L'esercito del regime di occupazione ha confermato che i suoi carri armati hanno sparato colpi di avvertimento contro diversi libanesi che sono passati dal Libano.

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