L'Irlanda condanna «l'annessione di fatto» della Palestina da parte di Israele

27 Maggio 2021 21:29 La Redazione de l'AntiDiplomatico

Una risoluzione simbolica e significativa è stata approvata dal Parlamento irlandese.
L'Oireachtas Éireann di Dublino ha infatti approvato all'unanimità una risoluzione che condanna la denunciata "annessione di fatto" delle terre palestinesi in Cisgiordania da parte di Israele, diventando così la prima nazione dell'Unione Europea (UE) a prendere posizione contro le azioni degli israeliani nei territori occupati.

La mozione, approvata nel pomeriggio, è stata presentata dal partito di opposizione Sinn Fein. Un emendamento alla risoluzione originale ha esaminato l'imposizione di sanzioni a Israele e l'espulsione del suo ambasciatore in Irlanda, ma non è stato approvato.

Dopo il voto, la leader del partito Sinn Fein, Mary Lou MacDonald, ha affermato tramite il social network Twitter che la risoluzione "deve segnare un nuovo contrasto energico e coerente dei crimini israeliani contro la Palestina".

Il ministro degli Estri d'Irlanda, Simon Coveney, ha affermato che la mozione è "un chiaro segno della profondità dei sentimenti in Irlanda" e ha affermato che "è necessario essere onesti con ciò che sta accadendo e descriverla come “un’annessione di fatto”.

L’esponente del partito di centrodestra Fine Gael ha spiegato che “la portata, il ritmo e la natura strategica delle azioni di Israele sull'espansione degli insediamenti e l'intento dietro di esse ci hanno portato a un punto in cui dobbiamo essere onesti su ciò che sta realmente accadendo sul terreno. È un'annessione di fatto”.

Jilan Wahba Abdalmajid, l'ambasciatore palestinese in Irlanda, ha detto che la mozione è "un grande sostegno" per i palestinesi e ha ringraziato l'Irlanda.

"Questa mozione sta dando un grande sostegno alla questione dell'annessione de facto che sta avvenendo in Palestina", ha detto il diplomatico palestinese al quotidiano The Times.

"Sta succedendo. L'Irlanda è il primo paese dell'UE ad assumere una tale posizione".

John Brady, portavoce dello Sinn Fein per gli Affari Esteri, ha salutato la mozione come "storica" e ha detto che spera che altri paesi seguano l'esempio dell'Irlanda.

"Questo è il punto di partenza", ha detto Brady in un video pubblicato su Twitter, aggiungendo che l'attenzione dovrebbe spostarsi sul ritenere Israele responsabile delle sue "azioni illegali ai sensi del diritto internazionale".

"Ora devono esserci conseguenze... su Israele per garantire che non possa continuare ad agire con la percepita impunità per le violazioni dei diritti umani nei confronti del popolo palestinese".

La mozione arriva dopo che ha Dublino ci sono state forti proteste filo-palestinesi, in segno di protesta contro la sanguinaria violenza israeliana su Gaza.

Almeno 254 palestinesi sono stati uccisi, tra cui 66 bambini, secondo il ministero della salute di Gaza, mentre circa 2.000 sono rimasti feriti. Almeno 12 persone sono state uccise in Israele.

Alcuni utenti dei social media hanno accolto con favore la mossa dell'Irlanda.

"L'Irlanda è diventata il primo stato dell'UE a riconoscere l'annessione de facto della Palestina da parte di Israele in violazione del diritto internazionale", ha twittato Ronan Burtenshaw, editore di Tribune Magazine, una rivista britannica di tendenza socialista. “Un simbolo sulla strada per isolare uno Stato di apartheid come abbiamo fatto negli anni '80. Prossima tappa: boicottaggio, disinvestimento e sanzioni".

Howard Beckett, assistente segretario generale del sindacato britannico e irlandese Unite, ha celebrato la mozione come una “luce splendente”.

"L'Irlanda solidale, in piedi contro l'occupazione e l'oppressione", ha twittato.

Mentre il ministero degli Esteri israeliano ha affermato di rigettare la "posizione oltraggiosa e infondata" dell'Irlanda.

"Questa posizione riflette una politica palesemente unilaterale e semplicistica", ha detto un portavoce del ministero degli Esteri in una dichiarazione pubblicata su Twitter.

Evidentemente in quel di Tel Aviv non sono abituati a trovare in Europa governi con la schiena dritta e decisi a condannare i crimini sionisti contro il popolo palestinese. In tal senso l’Italia è un caso paradigmatico: quasi tutto l’arco parlamentare è schiacciato sulle posizioni oltranziste espresse dalle forze sioniste. Tant’è vero che a Roma la grande ammucchiata liberale, da Salvini a Letta, ha addirittura organizzato una manifestazione in solidarietà con i colonizzatori sionisti.

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