Doveva in qualche modo pur farsi sentire, ed ecco serviti i media occidentali che aspettavano dall'inquilino delle Casa Bianca dichiarazioni guerrafondaie.
Accontentato chi voleva il sangue e chi ha annunciato da 2 giorni possibili attentati a Kabul. Una domanda: annunciati da giorni, non potevano essere impediti nonostante anche i talebani li avessero avvisati?
Così, poco fa, Biden in lacrime ha dichiarato che il suo Paese "non perdonerà" gli autori degli attentati, perpetrati oggi a Kabul, e ha promesso che "gli darà la caccia e li farà pagare".
BIDEN: "To those who carried out this attack, as well as anyone who wishes America harm, know this: we will not forgive. We will not forget. We will hunt you down and make you pay." pic.twitter.com/hVICiOBpN0
— Benny (@bennyjohnson) August 26, 2021
Il presidente degli Stati Uniti ha promesso quindi di rispondere con "forza e precisione" contro il gruppo (ISIS-K), che ha rivendicato la responsabilità degli attacchi terroristici nella capitale afghana.
Biden che da quanto è entrato in carica, ci tiene a sovvertire il suo soprannome 'sleep Joe', ha riferito di aver ordinato di preparare attacchi contro leader e obiettivi dello Stato Islamico.
Inoltre, ha promesso di approvare un aumento del contingente militare del suo paese in Afghanistan, se necessario. "Qualunque cosa di cui abbiano bisogno, se hanno bisogno di forza aggiuntiva, la concederò", ha detto, aggiungendo che le forze armate statunitensi possono prendere di mira l'ISIS-K senza "operazioni militari su larga scala".
Sul ritiro delle sue truppe, Biden non ha cambiato idea: "Non sono mai stato dell'idea che dovremmo sacrificare vite statunitensi per cercare di stabilire un governo democratico in Afghanistan, un paese che non è mai stato unito in tutta la sua storia".
Il presidente USA ha inoltre allontanato qualsiasi ipotesi circa una possibile cooperazione tra Talebani e ISIS-K osservando che nessuna prova di tale circostanza è stata rilevata dagli Stati Uniti. Biden ha poi sottolineato che i talebani e le forze armate statunitensi hanno un interesse comune a fortificare la sicurezza presso l'aeroporto, poiché sarebbe più difficile per entrambi i gruppi gestirlo da soli.
Il discorso ha preso una piega religiosa quando Biden ha iniziato a citare il Libro di Isaia, dicendo che le forze hanno tratto ispirazione dagli insegnamenti e sono un esempio moderno di coloro che fanno sacrifici senza pensare alla "gloria" o al "profitto".
Il seguito è un po' inquietante: "Il nostro interesse nell'andare era impedire al Qaeda di riemergere, prima di prendere [Osama] bin Laden, spazzare via al Qaeda in Afghanistan, impedire che accada di nuovo. Come ho detto 100 volte, il terrorismo si è metastatizzato in tutto il mondo(questo è vero lo hanno consentito loro ndr) Abbiamo minacce maggiori provenienti da altri paesi, molto più vicini agli Stati Uniti", ha avvertito Biden.
Non serve avere avuto ottimi voti in geografia a scuola per capire che quelli più vicini agli Usa sono Cuba, il Venezuela.
Però c'è da fare anche un'altra considerazione, politico militare. Con le loro basi sparsi in tutto il pineta gli Stati Uniti sono vicini in pratica a qualunque paese, Siria, Iran, Yemen, Cina, Russia.
Sono a dir poco inquietanti gli sviluppi futuri. La belva ferita, ovvero un impero al collasso è molto pericoloso.
"Yes I do" stand by decision to pull US troops out of Afghanistan, Biden says.
— Jennifer Jacobs (@JenniferJJacobs) August 26, 2021
He cuts reporters short saying, "I have another meeting, for real.” pic.twitter.com/muiMtBkuDI
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