Documento USA smentisce la fake news degli attacchi sonici a Cuba

di Andrea Puccio

Un documento declassificato del Dipartimento di Stato finalmente mette la parola fine ai presunti attacchi sonici a cui sarebbero stati sottoposti i diplomatici statunitensi presenti nell’ambasciata degli Stati Uniti a L’Avana nel 2016.
La presidenza Trump si è caratterizzata per una vera e propria ossessione verso l’isola caraibica al punto che in quattro anni la sua amministrazione ha emesso ben 243 provvedimenti contro Cuba. Tra le varie azioni intraprese non bisogna dimenticare quella che sicuramente può essere definita la più fantasiosa ovvero il presunto attacco sonico compiuto da non si sa chi verso i diplomatici della ambasciata degli Stati Uniti a L’Avana, conosciuta anche come sindrome di L’Avana.

Nel febbraio 2017 alcuni funzionari della rappresentanza diplomatica statunitense hanno denunciato alcuni disturbi come mal di testa, vertigini e problemi auditivi che subito furono ricondotti, secondo quanto affermato dall’amministrazione Trump, ad attacchi sonici.
Già alcuni mesi fa un altro documento declassificato aveva fatto un po’ di chiarezza lasciando però la questione irrisolta. Infatti l’11 febbraio di quest’anno era stato reso noto dal Dipartimento di Stato con sede in Washington un documento classificato redatto nel 2018 sui supposti attacchi sonici subiti dal personale dell’ambasciata statunitense a Cuba. In questo documento si legge che le cause di tale incidente sono sconosciute e che “non conosciamo il motivo di questo incidente, quando realmente iniziò e chi lo abbia realizzato”.

Fin dai primi giorni dalla denuncia il governo cubano ha dichiarato di non essere a conoscenza di tali fatti e di non essere in alcun modo coinvolto ma l’amministrazione statunitense ha continuato con le accuse. Accuse che hanno portato poi al ritiro di parte dei diplomatici dalla rappresentanza degli Stati Uniti a L’Avana con la conseguente paralisi di tutte le attività consolari. Le indagini condotte sia dai medici cubani che dai medici statunitensi in patria non hanno confermato le accuse di coinvolgimento dello stato cubano nei presunti attacchi sonici non riuscendo tra l’altro a darne una spiegazione logica.
Nonostante il documento reso noto in quei giorni, come detto redatto nel 2018, non chiarisca affatto le cause di questi fantomatici attacchi sonici l’allora presidente Donald Trump in varie occasioni ha continuato a sostenere che era sicuro che Cuba era la colpevole dei malanni denunciati dal personale diplomatico senza però fornire alcuna prova. Con la pubblicazione del primo documento possiamo certamente affermare che tutto questo era la scusa giusta per chiudere l’ambasciata statunitense a Cuba ed imporre al governo cubano di ridurre la sua rappresentanza a Washington rendendo di fatto le attività nelle due sedi diplomatiche paralizzate.

Parallelamente al ritiro dei ventisei diplomatici dall’ambasciata a L’Avana è iniziata una campagna mediatica contro l’isola accusata di non essere un luogo sicuro per i turisti statunitensi che in quegli anni visitavano numerosi l’isola.
I presunti attacchi sonici sono stati inoltre il pretesto per iniziare una vera e propria campagna diffamatoria verso l’isola nonostante mai siano state accertate le responsabilità dello stato cubano in questi fantomatici atti. Gli Stati Uniti hanno quindi accusato Cuba di non garantire l’incolumità dei rappresentanti diplomatici presenti sul suo territorio come previsto dalla Convenzione di Vienna che regola i rapporti diplomatici tra le nazioni. In nessun momento i diplomatici presenti sul suolo cubano sono stati attaccati o minacciati ma la continua campagna mediatica denigratoria nei confronti di Cuba ha portato anche altri paesi sodali con gli Stati Uniti a ridurre le proprie rappresentanze diplomatiche. Anche il Canada ritirò dieci diplomatici che dichiararono di essere affetti dagli stessi sintomi.

Il nuovo documento ottenuto da BuzzFeed News mette la parola fine ai presunti attacchi sonici. Secondo il rapporto declassificato, e quindi non più segreto, gli scienziati hanno esaminato almeno otto "registrazioni audio e video di suoni ad alta frequenza prese dal personale statunitense", esaminando anche i resoconti personali dei diplomatici e le loro informazioni mediche.
"Nessuna plausibile singola fonte di energia (né radio/microonde né sonora) può produrre sia i segnali audio/video registrati che l'effetto medico riportato. Riteniamo che i suoni registrati siano di origine meccanica o biologica, piuttosto che elettronica. La fonte più probabile è il grillo delle Indie dalla coda corta", si legge nel rapporto.

Quindi dietro i fantomatici attacchi sonici, compiuti con armi misteriose e fantascientifiche, ci sarebbe un piccolo grillo che emette dei suoni ad altissima frequenza, non ci sarebbe neppure nessun complotto dei servizi segreti cubani, russi o cinesi.
In effetti, uno studio dettagliato del fenomeno rivelava che i colpevoli non erano i servizi di intelligence russi, cinesi o cubani, ma il grillo dalla coda corta delle Indie, scientificamente noto come “Anurogryllus celerinictus”. Il richiamo maschile di queste fastidiose creature notturne è di 7 kilohertz, la frequenza adatta a causare disagio e insonnia in alcune persone.

Due biologi, il Dott. Fernando Montealegre-Zapata dell’Università di Lincoln del Regno Unito e Alexander Stubbs dell’Università della California, condussero studi comparativi sulle registrazioni dei suoni sospetti che affliggevano gli statunitensi a Cuba con quelli del grillo delle Indie. Il risultato fu che la frequenza degli impulsi acustici, le armoniche di frequenza e la durata si accordavano completamente con quelle del grillo dalla coda corta delle Indie. La leggera differenza tra i suoni era dovuta al fatto che le registrazioni effettuate al di fuori e quelle fatte al chiuso, cogli echi causati da pareti e pavimenti, potevano causare la leggera differenza. I primi risultati dei due scienziati ricevette valutazioni favorevoli dai colleghi accademici. Un dettaglio intrigante dello studio è che il grillo dalla coda corta delle Indie si trova in varie parti dei Caraibi, ma non è noto abitasse a Cuba. Il fastidioso animaletto si trova in Giamaica, Isole Cayman e nelle Keys della Florida. Nel 2018, un rapporto provvisorio del Federal Bureau of Investigation (FBI), che collaborava con le autorità cubane, concluse che i suoni striduli, da soli, non avrebbero potuto causare i problemi medici vissuti dai diplomatici, quindi lasciava aperta la strada agli attacchi sonici effettuati con armi sconosciute.

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