Aleida Guevara: Iran, Libano e Siria unici paesi del Medio Oriente che difendono la causa palestinese

10 Ottobre 2021 19:32 La Redazione de l'AntiDiplomatico

Aleida Guevara, figlia del comandante rivoluzionario argentino Ernesto Che Guevara, ha rilasciato un'intervista esclusiva alla catena libanese Al-Mayadeen , in occasione del 54esimo anniversario della cattura e del successivo assassinio di suo padre da parte delle truppe boliviane.

Nell'intervista, alcuni dei cui estratti sono stati pubblicati ieri, Aleida ha ricordato l'amore di suo padre per la Palestina, che visitò nel 1959. "Mio padre è sempre stato dalla parte delle nazioni oppresse", ha detto.

Ha notato che sia lei che suo padre considerano la Palestina non solo una nazione storica ma una causa importante, poiché ha contrastato il piano di Israele di colonizzare non solo il territorio palestinese, ma tutta l'Asia occidentale.

Ha ribadito che Iran, Libano e Siria sono gli unici paesi dell'Asia occidentale che difendono attivamente la causa palestinese e mantengono una posizione retta nei confronti della nazione oppressa della Palestina.

Ha evidenziato la posizione di solidarietà di Cuba nei confronti della Palestina e ha spiegato che l'isola, pur avendo una grande distanza geografica dalla Palestina, ha rotto tutte le sue relazioni diplomatiche con Israele nel 1973 in solidarietà con il popolo palestinese.

Aleida ha sottolineato che il popolo palestinese deve essere sostenuto a livello internazionale. "Dobbiamo combattere con loro fianco a fianco", ha sottolineato e citando il motto del Che che "la solidarietà non è solo l'atto di alzare la voce, ma anche venire in aiuto dei nostri compagni quando hanno bisogno di noi".

La figlia del Che elogia la fuga “eroica” dei 6 prigionieri palestinesi da un carcere israeliano

Riguardo ai sei prigionieri palestinesi evasi dal carcere di Gilboa, penitenziario di massima sicurezza del regime israeliano, il 6 settembre scorso, Aleida ha evidenziato l'"insolito eroismo" dei detenuti.

"Se vai nel sud del Libano, troverai resti di prigioni israeliane, dove puoi vedere con i tuoi occhi cosa significa una prigione israeliana, tanto meno una con misure di sicurezza estreme", ha aggiunto.

Ha precisato che l'azione dei prigionieri dovrebbe essere applaudita e difesa data la natura storica della loro lotta, specialmente nelle disumane condizioni carcerarie di Israele.

Le più recenti da GUERRE E IMPERIALISMO

On Fire

Il "piano Draghi": ora sappiamo in cosa evolverà l'UE

di Giuseppe Masala per l'AntiDiplomatico Io credo che le prossime elezioni europee andrebbero inquadrate nel modo più corretto possibile. Provo a dare la mia interpretazione. 1 Si dà troppo...

Andrea Zhok - Il momento esatto in cui si è deciso il suicidio di Ucraina e Europa

di Andrea Zhok* Tre giorni fa, il 16 aprile, l'autorevolissima rivista di provata fede atlantista "Foreign Affairs" ha pubblicato un articolo che mette la parola fine a tutte le chiacchiere intorno...

Alessandro Orsini - Le democrazie occidentali, le dittature e l'antropologia culturale

  di Alessandro Orsini*   C’è questa idea senza alcun fondamento empirico secondo cui le democrazie occidentali sono sempre migliori delle dittature. Lo studio della storia smentisce...

L'avviso (finale) del Fondo Monetario Internazionale all'Impero Americano

di Giuseppe Masala per l'AntiDiplomatico   Abbiamo sempre sottolineato che questa enorme crisi geopolitica in corso abbia una origine di tipo economico e monetario. Del resto solo le persone ingenue...

Copyright L'Antiplomatico 2013 all rights reserved
L'AntiDiplomatico è una testata registrata in data 08/09/2015 presso il Tribunale civile di Roma al n° 162/2015 del registro di stampa