Ministro degli Interni boliviano denuncia: i golpisti hanno cercato di assassinare Luis Arce

L’attuale presidente della Bolivia, il socialista Luis Arce, ha rischiato di morire prima delle elezioni tenute nel 2020 dopo il golpe che ha rovesciato Evo Morales. Elezioni stravinte dal MAS e che hanno allontanato attraverso le urne i golpisti dal governo.

Il ministero dell'Interno boliviano ha rivelato che mercenari colombiani, che hanno partecipato all'assassinio del presidente Jovenel Moise ad Haiti, sono entrati in Bolivia pochi giorni prima delle elezioni del 2020 con l’obiettivo di compiere un secondo golpe e ammazzare Arce.

In una conferenza stampa, il ministro degli Interni Eduardo del Castillo ha fatto il nome di Germán Alejandro Rivera García, un cittadino colombiano entrato in Bolivia il 16 ottobre 2020 e che è stato successivamente arrestato per l'assassinio di Jovenel Moise. Oltre al suo nome ha parlato del colombiano Arcángel Pretel Ortiz e dal cittadino venezuelano Antonio Intriago, che gestiscono la "società di sicurezza" Counter Terrorist Unit Security (CTU) con sede a Miami, che ha assunto i mercenari che hanno ucciso Moise, come riferisce Kawsachun News.

I mercenari hanno soggiornato presso l'esclusivo Hotel Presidente a La Paz, a soli due isolati dal palazzo presidenziale. Lo scopo del loro incontro era quello di prendere contatti con l'allora ministro della Difesa Fernando Lopez per realizzare un golpe contro Arce in cambio di una grossa somma di denaro.

“Giorni prima delle elezioni, i paramilitari che avrebbero poi ucciso il presidente di Haiti, così come gli appaltatori mercenari come il signor Arcángel Pretel e il signor Antonio Intriago, erano nel paese. Secondo le informazioni che abbiamo ottenuto, la loro intenzione era quella di porre fine alla vita del presidente Luis Arce”, ha denunciato Eduardo del Castillo.

Quanto denunciato dal ministro degli Interni di La Paz conferma quanto rivelato all’inizio dell’anno da The Intercept. Negli audio diffusi dal sito di giornalismo investigativo si ascolta il ministro golpista Lopez affermare: “L'alto comando militare è già in trattative preliminari... la lotta, il grido di battaglia, è che [il MAS] vuole sostituire le forze armate e la polizia boliviane con milizie, cubani e venezuelani. Questo è il punto chiave. Loro (la polizia e le forze armate) permetteranno alla Bolivia di insorgere di nuovo e bloccare un'amministrazione Arce. Questa è la realtà".

Il presidente Arce impegnato in un incontro con i movimenti sociali a La Paz dichiara: “Il nostro ministro degli Interni ha rivelato queste informazioni al momento opportuno, fratelli; Volevano attentare alla mia vita. A quegli assassini di destra risponderemo con una frase dello storico leader socialista boliviano Marcelo Quiroga Santa Cruz: Sappiamo che prima o poi ci faranno pagare per quello che stiamo facendo, siamo disposti a pagare questo prezzo, siamo sempre stati disponibili. Non rifuggiremo mai dal pericolo perché c'è qualcosa di più temibile di quel nemico che sta cercando un modo per ucciderci. Una coscienza sporca è molto peggio, non ci sopporteremmo se non adempissimo al nostro dovere”.

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