Relatrice ONU: "Israele tratta i territori palestinesi come colonie con la complicità dell'Occidente"

Israele tratta la Palestina come se fosse una sua colonia e l'Occidente è "incapace" di difendere il diritto internazionale senza doppi standard, ha denunciato la relatrice speciale Onu sulla situazione dei diritti umani nei territori palestinesi occupati, Francesca Albanese, in dichiarazioni rilasciate al quotidiano inglese The Guardian.

Albanese è a Londra, dove ha in programma di visitare l'ambasciata palestinese in occasione del giorno della 'Nakba' ('catastrofe', in arabo), che si commemora ogni 15 maggio. Per i palestinesi la 'Nakba' è un giorno di lutto nazionale che ricorda la deportazione forzata subita dopo la nascita dello stato israeliano. Quest'anno ricorre il 75° anniversario della 'catastrofe' e l'ONU commemorerà questa data per la prima volta nella sua storia.

"Per me l'"apartheid" è un sintomo e una conseguenza delle ambizioni territoriali che Israele ha per la terra di ciò che resta di una Palestina circondata. La causa sono le colonie. Israele è una potenza coloniale che mantiene l'occupazione per ottenere quanto più terra il più possibile per persone esclusivamente ebraiche. E questo è ciò che porta alle numerose violazioni del diritto internazionale", ha spiegato la funzionaria.


Doppi standard

Secondo Albanese, se la comunità internazionale, in particolare i paesi occidentali, fosse veramente impegnata in una soluzione a due stati sovrani per risolvere il conflitto israelo-palestinese, dovrebbe esigere che Tel Aviv rispetti il diritto internazionale. "La violenza nei Territori palestinesi occupati è ciclica, non qualcosa che scoppia accidentalmente" e deriva dall'occupazione e dall'" orrore che [Israele] impone ai palestinesi in nome dell'autodifesa", ha ricordato.

Per la relatrice speciale delle Nazioni Unite, "una caratteristica tragica" delle azioni dell'Occidente in Medio Oriente è la sua "incapacità di sostenere la legge senza doppi standard", in particolare il Regno Unito, che occupò la Palestina tra il 1917 e il 1947.

"La responsabilità di Londra è maggiore, considerando la sua eredità storica nella regione", ma il governo britannico "non sembra essere interessato" al rispetto del diritto internazionale, ha lamentato.

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