72 anni di Nakba e la Negazione del Diritto al Ritorno

72 anni di Nakba e la Negazione del Diritto al Ritorno

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di Paola Di Lullo 

Ne ho conosciuti tanti,di profughi palestinesi. Non abbastanza. Ma abbastanza perché sia in grado di raccontare la loro Memoria.

In un mondo in cui Memoria significa solo Olocausto, io oggi ricordo la memoria di chi, non nei campi di concentramento nazisti, ma in quelli istituiti nel loro stesso paese, o in Libano, dalle vittime diventate carnefici, continua ad aspettare che giustizia sia fatta.

Penso al vecchino del campo profughi di Deheisheh, Betlemme, che mi accolse in casa sua come una vecchia amica. Era originario del villaggio di Zakaria, mi disse.
Penso a Shahira, che vive nel campo profughi di Chatila, dove 38 anni fa, le falangi cristiane libanesi, con il supporto dell'esercito israeliano, sterminarono la sua famiglia, lasciando in vita solo lei ed i suoi tre figli. Shahira, originaria di Haifa , sguardo fiero ed indomito, resistenza, chiede giustizia, non intende rassegnarsi né arretrare . Vuole andare nella sua terra. Vuole poter posare i suoi piedi su quel terreno di cui oggi gode chi glielo ha rubato. Nessuna incertezza nella sua voce, sia quando condanna un massacro inutile, che aveva il solo scopo di annientarli, sia quando dice che lei andrà a casa sua, in Palestina...in tutta la Palestina.

Penso all'uomo che, lo scorso settembre, ci ha accompagnati in giro per i dintorni di Betlemme. Vive nel campo profughi di Aida, non ha lavoro, ma moglie e figli da sfamare sì. Si arrangia come può.

Penso all'anziana signora i cui quattro figli scomparvero durante il massacro di Sabra e Chatila. Non sono mai più stati ritrovati, né vivi né morti. Stava male, soffriva di cuore, si aggravava ogni anno, con l'avvicinarsi  della ricorrenza. Inginocchiata la guardai piangere. E piansi anch'io.  Penso ai tanti palestinesi incontrati a Gaza, su circa due milioni di abitanti, il 70/80% sono profughi.

Tutti loro hanno lo stesso desiderio : tornare nei loro villaggi, nelle loro case, persi il 15 maggio del 1948, all'indomani dell'autoproclamazione, ad opera di David Ben Gurion, dello stato d'Israele.

 Al Nakba ( letteralmente " catastrofe", "disastro" ) è il temine con cui viene designato l'esodo della popolazione Palestinese costretta ad abbandonare le proprie terre e le proprie case, all'indomani della fine del mandato britannico in Palestina e della fondazione dello stato d'Israele, secondo quanto previsto dal Piano di Partizione della Palestina ( risoluzione 181 del 29 novembre 1947 ). Il 14 maggio 1948, alla scadenza del mandato britannico, David Ben Gurion autoproclamò lo Stato d'Israele.

Israel Systematically Hides Documents Related to Nakba - Palestine ...

Il 15 maggio del 1948 l’esercito sionista invase i territori palestinesi, impossessandosi delle terre, delle case e del futuro del popolo palestinese. 
L'Inghilterra facilitò la strada agli ebrei, arrivati da Europa, Russia e America, per creare il proprio stato su terreni altrui, per colonizzare lentamente Il territorio palestinese, a poco a poco e con ogni possibile mezzo e modo. 

Se risulta vero che immigrazioni di ebrei in Palestina, si erano già registrate sin dagli inizi del 1900, è altrettanto vero che, con la Dichiarazione di Balfour, del 2 novembre 1917, esse si intensificarono. L'allora ministro degli esteri inglese, Arthur Balfour scriveva a Lord Rothschild, principale rappresentante della comunità ebraica inglese, e referente del movimento sionista, di guardare con favore alla creazione di un "focolare ebraico" in Palestina, in vista della colonizzazione ebraica del suo territorio. Tale posizione del governo emerse all'interno della riunione di gabinetto del 31 ottobre 1917.

Al Nakba è stato il giorno in cui il popolo Palestinese si è trasformato in una nazione di rifugiati, in cui almeno 750.000 persone, l'85% dei palestinesi, sono state espulse dalle loro case e costrette a vivere nei campi profughi, sono state cacciate dalla terra che divenne Israele. Molti di quelli che non sono riusciti a scappare, o si sono ribellati, o in qualche modo rappresentavano una minaccia per il progetto sionista, sono stati uccisi.

Secondo le centinaia di fonti Palestinesi, Arabe, Israeliane ed Occidentali, sia scritte che orali, le forze sioniste hanno commesso decine di massacri contro i Palestinesi durante la cosiddetta "guerra" del 1948. Alcuni di questi sono ben noti e sono stati pubblicati, mentre altri non lo sono. In Appendice, alcuni dettagli delle stragi più note commesse per mano dell' Haganah e del suo braccio armato, il Palmach, così come dalla Banda Stern, l'Irgun e altre bande paramilitari sioniste.
(L'Irgun Zvai Leumi è conosciuto come "Irgun" e Lochamei Herut Yisrael è conosciuto come "Lehi" o "Stern Gang").

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La comunità internazionale era al corrente di questa pulizia etnica, ma decise, soprattutto in occidente, di non scontrarsi con la comunità ebraica in Palestina dopo l’Olocausto. Le operazioni di pulizia etnica non consistono solo nell’annientare una popolazione e cacciarla dalla terra. Perché la pulizia etnica sia efficace è necessario cancellare quel popolo dalla storia e dalla memoria. Sulle rovine dei villaggi palestinesi gli israeliani costruiscono insediamenti per i coloni chiamandoli con nomi che richiamano quello precedente. Un monito ai palestinesi: ora il territorio è nelle nostre mani e non c’è possibilità di far tornare indietro l’orologio. Oppure costruiscono spazi ricreativi che sono l’opposto della commemorazione: vivere la vita, goderla nel divertimento e nel piacere. È un strumento formidabile per un atto di “memoricidio”.

Si conoscono più di 530 villaggi palestinesi che sono stati evacuati e distrutti completamente, con annesso il tentativo di cancellare addirittura l’esistenza di quegli agglomerati, eliminando foto dell’epoca, documenti e testimonianze di vita e cultura palestinese. Israele oggi continua ad impedire il ritorno a casa di circa otto milioni di rifugiati e continua ad espellere i palestinesi dalla loro terra, attraverso politiche razziste degne del peggiore apartheid. Il tutto sotto lo sguardo complice della "comunità internazionale".



Queste operazioni assumono di volta in volta forme e nomi diversi, attualmente vengono chiamati “trasferimenti”. I rifugiati palestinesi sono fuggiti in diversi posti e la maggior parte di questi vive nel raggio di 100 miglia dai confini d’Israele, ospite negli stati arabi confinanti; alcuni sono fuggiti nei paesi limitrofi intorno alla Palestina, altri sono fuggiti all’interno della Palestina ed hanno vissuto nei campi profughi, costruiti appositamente per loro dalle agenzie ONU, e altri si sono dispersi in vari paesi del mondo.

Ogni 15 maggio il popolo palestinese e tutti i suoi sostenitori nel mondo commemorano la Nakba, tranne che in Palestina, dal momento che nel febbraio 2010 la Knesset ha varato una legge che proibisce di manifestare pubblicamente in Israele lutto e dolore il 15 maggio.
Tutti i rifugiati hanno un sogno in comune: ritornare nelle loro case di origine, e questo sogno è sancito da una risoluzione ONU, la 194, una delle circa 70 che Israele continua impunemente a violare.
 
APPENDICE

MASSACRO DI HAIFA - 03/06/1937
I paramilitari dell' Irgun ed i gruppi Lehi Zionist bombardarono un mercato di Haifa uccidendo 18 civili palestinesi e ferendone 38.
MASSACRO DI GERUSALEMME - 01/10/1937
Un membro dell'organizzazione sionista dell'Irgun fece esplodere una bomba nel mercato ortofrutticolo nei pressi della Porta di Damasco a Gerusalemme uccidendo decine di civili palestinesi e ferendone molti altri.
MASSACRO DI HAIFA - 07/06/1938
I paramilitari sionisti dell' Irgun collocarono due autobombe in un mercato di Haifa uccidendo 21 civili palestinesi e ferendone 52.
MASSACRO DI GERUSALEMME - 13/07/1938
10 palestinesi uccisi e 31 feriti in una massiccia esplosione nel mercato ortofrutticolo arabo nella Città Vecchia di Gerusalemme.
MASSACRO DI GERUSALEMME - 15/07/1938
Un membro dei paramilitari sionisti dell'Irgun lanciò una bomba a mano di fronte ad una moschea di Gerusalemme mentre i fedeli stavano camminando proprio lì fuori. 10 morti e 30 feriti.
MASSACRO DI HAIFA - 25/07/1938
I paramilitari dell'Irgun collocarono n'autobomba in un mercato arabo di Haifa, uccidendo 35 civili palestinesi e ferendone 70.
MASSACRO DI HAIFA - 26/07/1938
Un membro dell' Irgun lanciò una bomba a mano in un mercato di Haifa uccidendo 47 civili palestinesi.
MASSACRO DI GERUSALEMME - 26/08/1938
Un'autobomba collocata dai paramilitari sionisti dell'Irgun esplose in un mercato arabo di Gerusalemme, uccidendo 34 civili e ferendone 35.
MASSACRO DI HAIFA - 27/03/1939
I paramilitari Irgun fatto esplodere due bombe a Haifa uccidendo 27 palestinesi e ferendone 39.
MASSACRO DI HAIFA - 19/06/1939
Paramilitari sionisti lanciarono una bomba a mano in un mercato di Haifa uccidendo 9 palestinesi e ferendone 4.
MASSACRO DI BALAD AL-SHAYKH - 06/12/1939
I paramilitari dell'Haganah fecero irruzione nella città di Balad al-Shaykh catturando 5 residenti che poi uccisero. La città di Balad al-Shaykh è una città palestinese situata a est di Haifa.
MASSACRO DI SEMIRAMIS - 05/01/1942
L' Haganah bombardò il Semiramis Hotel situato nel quartiere Katamon di Gerusalemme. L'hotel crollò sui suoi ospiti, tutti palestinesi, uccidendo 19 persone e ferendone più di 20.
MASSACRO DEL KING DAVID - 22/07/0946
Una bomba esplode al King David Hotel di Gerusalemme, quartier generale dell'amministrazine civile e militare britannica. ì, uccidendo 91 persone : 28 britannici, 41 arabi, 17 ebrei e 5 persone di diversa nazionalità. L'attentato viene rivendicato dal Lehi, chiamato dagli inglesi "la banda Stern", e dall'Irgun.
MASSACRO DI AL ABBASIYAH - 13/12/1947
Un gruppo di membri dell'Irgun travestiti da soldati britannici attaccarono il villaggio di Al Abbasiyah e aprirono il fuoco contro i suoi abitanti seduti fuori ad un caffè del paese. Bombardarono anche alcune delle loro case e posizionarono diverse bombe ad orologeria. Inoltre, i soldati britannici circondarono il villaggio e permisero agli assassini di fuggire dalla parte settentrionale del villaggio. Uccisero 7 persone e ne ferirono gravemente altre 7, 2 delle quali morte in seguito. Tra essi, un bambino di 5 anni.
MASSACRO DI AL-KHASAS - 18/12/1947
73 sionisti del kibbutz "Maayan Baruch" attaccarono e spararono contro 5 lavoratori palestinesi sulla strada per andare a lavorare. Durante l'attacco, uno dei sionisti fu accoltellato ed ucciso spingendo il comandante del terzo battaglione Palmach, Moshe Kelman, ad ordinare un' operazione di rappresaglia durante la quale furono bruciate case ed uccisiuomini di Al-Khasas. La relazione del comandante sionista osserva che furono uccise 12 persone, tutti donne e bambini.
MASSACRO DI GERUSALEMME - 29/12/1947
Paramilitari Irgun gettato un barile pieno di esplosivo vicino a Bab al-Amud (Porta di Damasco), a Gerusalemme, che ha provocato la morte di 14 palestinesi e il ferimento di 27 altri.
MASSACRO DI GERUSALEMME - 30/12/1947
Paramilitari Irgun gettarono una bomba da un'auto in corsa uccidendo 11 palestinesi.
MASSACRO DI BALAD AL-SHAYKH - 31/12/1947
Una forza congiunta del primo battaglione Palmach e una brigata guidata da Haim Avinoam attaccarono il villaggio di Al-Balad Shaykh uccidendo 60 civili, secondo fonti sioniste. Tra gli assassinati, bambini, donne e anziani. Decine di case furono distrutte.
MASSACRO DI AL-SHEIKH BREAK - 31/12/1947
Gruppi paramilitari sionisti irruppero nel villaggio di Al-Sheikh Break, uccidendo 40 palestinesi.
MASSACRO DI AL-SARAYA AL-ARABEYA - 08/01/1948
Paramilitari sionisti utilizzarono un'autobomba per uccidere 70 civili palestinesi e ferirne decine.
MASSACRO DI RAMLA - 15/01/1948
I soldati del Palmach e dell'Haganah bombardarono uno dei quartieri arabi di Ramla.
MASSACRO DI YAZUR - 22/01/1948
Yigael Yadin, un comandante dell'Haganah, ordinò al comandante del Palmach, Yigal Allon, di procedere ad una operazione contro il villaggio di Yazur. Un gruppo del Palmach attaccò un autobus nei pressi di Yazur, ferendo il conducente e diversi passeggeri palestinesi. Lo stesso giorno, un altro gruppo attaccò un altro autobus uccidendo e ferendo diverse persone. Questi attacchi da parte del Palmach e delle Brigate Givati sui villaggi palestinesi e le auto continuarono per 20 giorni consecutivi, mentre altre unità hanno fecero esplodere delle bombe nei pressi delle abitazioni del villaggio.
Poi i paramilitari dell'Haganah decisero di attaccare il villaggio e bombardare unaa fabbrica di ghiaccio insieme a due edifici intorno. Un gruppo dell'Haganah aprì il fuoco sulla fabbrica di ghiaccio nel villaggio, mentre altri gruppi spararono e lanciarono bombe a mano sulle case del villaggio. Inoltre, un gruppo ingegneristico bombardò l'edificio Askandroni, la fabbrica di ghiaccio, ed uccise 15 persone.
MASSACRO DI SA'SA - 14/02/1948
Una forza del Palmach fece irruzione nel villaggio di Sa'sa distrusse 20 case abitate, uccidendo 60 abitanti del villaggio, la maggior parte dei quali erano donne e bambini.
MASSACRO DI GERUSALEMME - 20/02/1948
La Banda Stern rubò un veicolo dell'esercito britannico, lo riempì di esplosivo, e lo collocò di fronte al palazzo di Al Salam a Gerusalemme. L'esplosione uccise 14 palestinesi e ne ferì 26.
MASSACRO DI HAIFA - 20/02/1948
Paramilitari sionisti attaccarono i quartieri palestinesi a Haifa con colpi di mortaio uccidendo 6 persone e ferendone 36.
MASSACRO DI AL-HUSAYNIYYA - 13/3/1948
Paramilitari dell'Haganah fecero irruzione nel villaggio di Al-Husayniyya, distruggendo case con esplosivo e uccidendo più di 30 famiglie.
• MASSACRO DI ABU KABIR - 31/3/1948
I paramilitari dell' Haganah effettuarono un attacco armato contro il quartiere di Abu Kabir a Jaffa. Distrussero case e uccisero i residenti in fuga dalle loro case per cercare riparo.
• MASSACRO DEL TRENO CAIRO-HAIFA - 31/03/1948
La Banda Stern posozionò bombe su un treno Cairo-Haifa, uccidendo 40 persone e ferendone 60.
• MASSACRO DI RAMLA - 01/03/1948
Paramilitari sionisti pianificarono ed eseguirono questa strage nel marzo 1948 in un mercato nella città di Ramla, uccidendo 25 civili palestinesi.
MASSACRO DI JAFFA - 01/04/1948
La Banda Stern lanciò una bomba in una piazza affollata a Jaffa, uccidendo 15 persone e ferendone 98.
MASSACRO DI AL-SARAYA - 01/04/1948
Il 4 Gennaio 1948 i paramilitari sionisti dell'Irgun collocarono una macchina piena di esplosivo ad Al-Saraya, vicino a Jaffa, distruggendo tutto ciò che vi era intorno, uccidendo 30 palestinesi e ferendone molti altri.
MASSACRO DI AYN AL-ZAYTOUN - 05/04/1948
Ayn al-Zaytoun era un villaggio palestinese alla periferia di Safed, la cui popolazione era di 820 persone. Lo scrittore ebreo, Netiva Ben-Yehuda, scrive nel suo libro "Through the Ropes Binding" circa la il massacro di Ayn al-Zaitoun : "il 3 o il 4 del 1948,furono sparati circa 39 prigionieri legati."
MASSACRO DI DEIR YASSIN - 09/04/1948
Un gruppo di 120 paramilitari sionisti dell'Irgun Zvai Leumi (Irgun) e del Lochamei Herut Yisrael (Lehi o Stern Gang) ataccò il villaggio di Deir Yassin, accompagnati da carri armati.
Circa 100-120 dei suoi abitanti, per la maggior parte donne e bambini, furono massacrati. Il villaggio era una città palestinese di circa 750 abitanti, situata ad ovest di Gerusalemme. Il "massacro" in realtà si verificò in tre fasi distinte.
La sera del 9 aprile, il capo dell'Irgun esagerò pubblicamente il bilancio delle vittime, al fine di terrorizzare gli arabi in Palestina. Si era vicini alla fine del Mandato Britannico e la lotta arabo-ebraica subiva un' escalation. La cifra 254 è quasi certamente un' esagerazione, ma non è un'esagerazione araba.

Le loro considerazioni erano di natura economica, ma a mano a mano che si discuteva dei piani di attacco, si discuteva se massacrare tutti gli abitanti del villaggio o solo i maschi e tutti gli altri oppositori. Lo scopo era quello di spaventare i residenti arabi della Palestina e di vendicarsi per gli attacchi e le atrocità perpetrate contro le precedenti forze ebraiche. Un ordine del Comandante-in-capo dell'Irgun, Menachem Begin, avrebbe detto loro di osservare la Convenzione di Ginevra. Se questo ordine sia stato preso sul serio o tralasciato, effettivamente non è chiaro. È chiaro che la sera prima dell'attacco alcuni parlavano di infliggere grandi perdite per inviare un messaggio di paura agli arabi di Palestina.

MASSACRO DI NASIR AL-DIN - 13/04/1948
Un gruppo mascherato, formato da forze dell' Irgun e dello Stern Gang fece irruzione nel villaggio di Nasir al-Din aprendo il fuoco sui suoi abitanti e uccidendo 50 persone. Il giorno precedente, sia Nasir al-Din che Al-Shaykh Qadumi erano stati attaccati e 12 persone erano state uccise.
• MASSACRO DI QALUNYA - 14/04/1948
Una forza del gruppo paramilitare sionista Palmach fece irruzione a Qalunya, bombardò diverse case e uccise 14 dei suoi residenti.
MASSACRO DI TIBERIADE - 19/04/1948
Paramilitari sionisti hanno bombardato una casa a Tiberiade, uccidendo 14 dei suoi abitanti.
MASSACRO DI HAIFA - 22/04/1948
Paramilitari sionisti attaccarono Haifa ed occuparono case. strade ed edifici pubblici, uccidendo 50 palestinesi e ferendone 200. I residenti furono colti di sorpresa, così portarono le loro donne ed i bambini al porto turistico per spostarli nella città di Akka. Durante il tragitto furono attaccati dai paramilitari sionisti che uccisero100 civili e ne ferirono 200.
MASSACRO DI SAFED - 13/05/1948
L'Haganah fece strage di circa 70 giovani di Safed, ma non ci sono dettagli su questo massacro.
MASSACRO DI ABU SHUSHA - 14/05/1948
Paramilitari sionisti commisero un brutto massacro nel villaggio di Abu Shusha, uccidendo circa 60 dei suoi residenti, tra cui uomini, donne, bambini e anziani. Il massacro si concluse con l'espulsione di tutti gli abitanti del villaggio dalle loro case, che furono poi gradualmente demolite.
MASSACRO DI BEIT DARAS - 21/05/1948
Una forza sionista supportata da carri armati circondò il villaggio di Beit Daras e aprì il fuoco su esso. La gente del villaggio, compresa la tragicità della situazione, decise di resistere al fuoco e difendere le proprie case a tutti i costi, esortando le donne, i bambini e gli anziani a lasciare il villaggio per ridurre le perdite. Le donne, i bambini e gli anziani si stavano dirigendo verso la zona sud del paese, in periferia, dove si scontrarono con i sionisti, nonostante fossero indifesi. Molti di loro furono uccisi, e le forze diedero fuoco a molte case, bombardandone altre.
MASSACRO DI AL-TANTURA - 22/05/1948
Questo massacro fu portato a termine dal terzo battaglione della Brigata Alexandroni e il piano sionista era quello di attaccare il villaggio da due lati, nord e sud. Una delle brigate bloccò la strada, mentre una barca bloccò il percorso via mare. Ogni unità attaccante aveva una guida del vicino insediamento di Zikhron Ya'akov, i cui residenti conoscevano il loro modo per circondare il paese, e la leadership della brigata mantenne un'unità di riserva per le emergenze. Al-Tantura non cominciò una battaglia con l'Haganah, ma rifiutò le loro condizioni, così gli aggressori portarono gli uomini al cimitero del villaggio, li misero in fila, e ne uccisero 200-250.
• MASSACRO DI HAIFA - 20/06/1948
78 palestinesi furono uccisi e 24 feriti da una bomba piazzata all'interno di una scatola di verdura in un mercato ortofrutticolo di Haifa. I paramilitari dell'Irgun e del Lehi furono i responsabili.
• MASSACRO DI GERUSALEMME - 01/07/1948
Paramilitari dell'Irgun lanciarono una bomba alla Porta di Giaffa a Gerusalemme, uccidendo 18 civili e ferendone altri 40.
MASSACRO DI TABRA TULKAREM - 02/10/1948
Un gruppo di paramilitari sionisti fermò dei cittadini palestinesi dell villaggio di Tabra Tulkarem e sparò su di loro, uccidendo 7 persone e ferendone 5.
MASSACRO DI HAIFA - 28/12/1948
Paramilitari sionisti del quartiere di Al-Hadar, situato nella parte superiore di Al-Abbas Street a Haifa, fecero rotolare giù un barile pieno di esplosivo distruggendo case e uccidendo 20 cittadini arabi, e ferendone 50



NOTA DELLA PAGINA : tra il 1939 ed il 1948 lo stato d'Israele non esisteva ancora. Esistevano, tuttavia, già bande armate di sionisti, che provvidero a cominciare la "pulizia etnica" della Palestina, supportati dall'esercito inglese, di stanza in Palestina grazie al mandato britannico. Ricordiamo che il sionismo è un'ideologia POLITICA, teorizzata da Theoror Herzl nel 1897, che sostiene il diritto degli ebrei di fondare uno stato ebraico, in Palestina o in Uganda.
 
 
 
 

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