Dopo Siria e Cisgiordania, Israele attacca anche il Libano. Hezbollah in allerta

In meno di una settimana Israele ha attacco per diciannovesima volta la Siria dall’inizio dell’anno, ha realizzato un’operazione militare in Cisgiordania che non si vedeva dai tempi della seconda Intifada provocando 11 morti, questa mattina, per non farsi mancare nulla ha attaccato anche il Libano del Sud.

Senza contare le numerose proteste contro la Riforma giudiziaria, la violenta repressione che hanno costretto alle dimissioni il capo della polizia Ami Eshed.

L’attacco a colpi di artiglieria di questa mattina dell’occupazione israeliana sarebbe avvenuto in risposta ad un lancio di un missile proveniente dal Libano del sud dove da qualche tempo si sono acuite le tensioni con Hezbollah.

"L'IDF (esercito israeliano) sta attualmente colpendo l'area da cui è stato effettuato il lancio in territorio libanese", si legge in una dichiarazione dell'esercito israeliano.

L'agenzia di stampa Reuters, citando "fonti di entrambe le parti", ha affermato che "giovedì due razzi sono stati lanciati dal Libano meridionale verso Israele, provocando attacchi transfrontalieri da parte dell'esercito israeliano".

Di conseguenza, le truppe israeliane hanno sparato circa 15 proiettili tra le colline di Kfar Shuba e Halta, secondo Al-Manar.

Tensioni con Hezbollah

In una dichiarazione rilasciata oggi dal il Movimento di resistenza islamica del Libano (Hezbollah) ha avvertito che le forze del regime di occupazione israeliano hanno recentemente adottato misure pericolose nella parte settentrionale del villaggio di confine libanese di Qajar, come riconosciuto dall'Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU).

Hezbollah ha precisato che le azioni degli occupanti includono la creazione di un recinto di filo spinato e la costruzione di un muro di cemento intorno all'intera città, simile a quello che esiste tra il confine del Libano e la Palestina occupata, un'azione che separa quest'area dal territorio libanese.

Di fronte a questo "sviluppo pericoloso", il movimento ha esortato tutte le istituzioni libanesi, in particolare il governo e tutte le forze politiche e locali, a impedire il consolidamento di questa occupazione e cercare di liberare questa regione e restituirla al territorio.

La situazione resta tesa, l’isolamento nella regione e il fronte interno caldo, lasciano a Tel Aviv la sola carta della “distrazione” militare nei confronti dell’opinione pubblica. Circostanza che non lascia affatto tranquilli.

Il sogno di attaccare l’Iran con il pretesto dello sviluppo dell'arma nucleare da parte di Teheran non è affatto sopito.

Le più recenti da GUERRE E IMPERIALISMO

On Fire

Il "piano Draghi": ora sappiamo in cosa evolverà l'UE

di Giuseppe Masala per l'AntiDiplomatico Io credo che le prossime elezioni europee andrebbero inquadrate nel modo più corretto possibile. Provo a dare la mia interpretazione. 1 Si dà troppo...

Andrea Zhok - Il momento esatto in cui si è deciso il suicidio di Ucraina e Europa

di Andrea Zhok* Tre giorni fa, il 16 aprile, l'autorevolissima rivista di provata fede atlantista "Foreign Affairs" ha pubblicato un articolo che mette la parola fine a tutte le chiacchiere intorno...

L'avviso (finale) del Fondo Monetario Internazionale all'Impero Americano

di Giuseppe Masala per l'AntiDiplomatico   Abbiamo sempre sottolineato che questa enorme crisi geopolitica in corso abbia una origine di tipo economico e monetario. Del resto solo le persone ingenue...

I 3 momenti che sanciscono il punto di non ritorno per l'Europa

di Giuseppe Masala per l'AntiDiplomatico Da sempre nella storia esistono dei passaggi storici che segnano un punto di svolta per interi popoli e per interi continenti. Sovente questi passaggi sono legati...

Copyright L'Antiplomatico 2013 all rights reserved
L'AntiDiplomatico è una testata registrata in data 08/09/2015 presso il Tribunale civile di Roma al n° 162/2015 del registro di stampa