"Una prigione a cielo aperto. Non c'è altro modo di descriverlo". Relatrice ONU Albanese presenta il secondo rapporto sui Territori occupati palestinesi

La relatrice delle Nazione Unite per la Palestina, Francesca Albanese, ha tenuto una conferenza stampa per presentare il suo nuovo rapporto sui continui abusi del regime israeliano ai danni dei palestinesi.

I temi principali del rapporto, in particolare gli abusi subiti dai bambini palestinesi, erano stati anticipati dalla relatrice Onu a l'AntiDiplomatico in un’intervista di Patrizia Cecconi.

Albanese ha ribadito che Israele ha trasformato i territori palestinesi occupati in una "prigione a cielo aperto" a causa delle campagne di detenzione su larga scala condotte regolarmente dalle forze di occupazione israeliane (IOF).


Durante la conferenza stampa, Albanese senza usare mezzi termini ha confermato che "non c'è altro modo per definire il regime che Israele ha imposto ai palestinesi - che è l'apartheid per impostazione predefinita - se non una prigione a cielo aperto".

Inoltre, la Relatrice ONU ha spiegato che "considerando tutti i palestinesi una potenziale minaccia alla sicurezza, Israele sta offuscando il confine tra la sua sicurezza e la sicurezza del suo piano di annessione... I palestinesi sono presunti colpevoli senza prove, arrestati senza mandato, detenuti senza accusa o processo molto spesso, e brutalizzati durante la custodia israeliana".

Albanese ha anche sottolineato, sulla base di un'indagine durata sei mesi e di "consultazioni, testimonianze, contributi delle parti interessate e un'analisi completa di fonti primarie e pubbliche", che solo dal 1967 circa 800.000 palestinesi, compresi i bambini, sono stati arrestati e detenuti dalle autorità israeliane.

Significativamente, "il continuo rifiuto di Israele di facilitare il suo ingresso" ha proibito al Relatore Speciale di entrare nei territori palestinesi occupati. Ciò non le ha impedito di sostenere che le pratiche di detenzione messe in atto da Israele potrebbero costituire reati internazionali.

A sua volta, desiderosa di negare le dichiarazioni fatte da Albanese, la missione israeliana permanente presso le Nazioni Unite a Ginevra ha preso di mira albanese piuttosto che dimostrare che le sue affermazioni erano senza fondamento. La delegazione di Tel Aviv, secondo l’Agenzia Reuters, ha precisato che "Israele non si aspetta alcun trattamento equo, obiettivo o professionale da questa relatrice speciale che è stata scelta a causa delle sue opinioni parziali contro Israele", ipotizzando in maniera assurda che "il suo mandato è stato creato con il solo scopo di discriminare Israele e gli israeliani".

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