Nuovo attacco di Israele contro la Siria, fuori uso Aeroporto internazionale di Aleppo

L'aeroporto internazionale di Aleppo, situato nel nord della Siria, ha subito danni dopo un attacco effettuato da Israele intorno alle 4:30 (ora locale), secondo un comunicato dal ministero della Difesa del Paese arabo.

Nel comunicato si aggiunge che "il nemico israeliano ha effettuato un attacco aereo dal Mar Mediterraneo, a ovest di Latakia, contro l'aeroporto internazionale di Aleppo", si legge nel testo. "L'attacco ha causato danni materiali alla pista dell'aeroporto e l'ha messa fuori servizio".

Secondo la l’Agenzia di stampa nazionale siriana, SANA, l’attacco è stato effettuato con missili, anche se non specifica il tipo o la quantità utilizzata.

Lunedì della scorsa settimana un soldato siriano è rimasto ferito alla periferia di Damasco in seguito ad un attacco missilistico israeliano lanciato da qualche parte sulle alture di Golan, che ha provocato anche danni materiali.

Attacco di Israele e recrudescenza del terrorismo in Siria

Oltre ai numerosi attacchi di Israele, dal 2023, sono almeno 25, la Siria sta affrontando un nuovo slancio del terrorismo.

I soldati dell’esercito arabo siriano sono stati recentemente oggetto di crescenti attacchi sia da parte dei miliziani estremisti dell'opposizione che da parte dei membri dell'ISIS.

All’inizio di questo mese, l’11 agosto, almeno 23 soldati siriani sono stati uccisi durante un attacco dell’Isis contro un autobus militare vicino alla città di Deir Ezzor.

Ieri, secondo quanto ha riferito l’Osservatorio siriano per i diritti umani (SOHR) con sede nel Regno Unito, i miliziani del Partito islamico del Turkestan e del gruppo Ansar al-Tawhid, che sono collegati al famigerato Hayit Tahrir al-Sham (HTS) hanno ucciso 11 soldati dell’Esercito arabo siriano (SAA) e ne hanno feriti altri 20 nella provincia di Idlib, nella zona nord occidentale del paese.

Questa recrudescenza del terrorismo è stata già stata denunciata, di recente, dal Presidente siriano Bashar al Assad, il quale, in un’intervista a Sky News in lingua araba, aveva denunciato i tentativi di far precipitare la Siria in “uno stato del terrore” per ripetere lo scenario di Libia e Iraq.

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