Certo, non è che da “La Stampa” ci aspettavamo chissà quale Giornalismo. Ma fa davvero senso che da una settimana è ancora on line nel suo sito un video (un videomontaggio, verosimilmente realizzato con green screen e grafica 3D per qualche film comico), che dovrebbe documentare la fuga dall’aeroporto di Kabul. Un video talmente farlocco e talmente pieno di incongruenze da essere bollato subito come fake.
Mostra una folla di “profughi” (nessuno con una borsa o una valigia) che, festosamente, rincorre un aereo militare statunitense per salirvi a bordo. Da notare, tra l’altro, l’assenza della turbina nel vano motore; più tante altre cosucce che lasciamo al vostro acume.
Qui sotto il video de La Stampa (che abbiamo catturato dallo schermo e messo on line) nella eventualità che qualcuno tra i suoi meticolosi giornalisti lo rimuova.
P.S. Sui social, dopo la pubblicazione di questo articolo, sono stati sollevati dubbi ai quali rispondo, volentieri qui, scusandomi di non aver inserito, per la fretta nell’articolo informazioni esplicative.
Il mio articolo nasce dalle osservazioni su Telegram (si veda qui e qui) di Ullrich Mies, uno stimato attivista tedesco impegnato da anni nello smascherare fake news; osservazioni che erano state segnalate a me e ad altri iscritti ad una mailing list dall’ottimo Fulvio Grimaldi. Credo che il lungo elenco delle osservazioni di Mies possano rispondere alla quasi totalità delle obiezioni che sono state sollevate sui social al mio articolo.
Ad una sola obiezione, la più presente sui social, voglio comunque qui rispondere e cioè l’assenza nel video della turbina nella gondola dell’aereo che, secondo alcuni, non sarebbe visibile solo perché posta in profondità; obiezione corredata sempre con una foto tratta dal catalogo Alamy. Ma se si ha l’accortezza (vedi qui sotto) di illuminare e contrastare questa foto (si veda riquadro a destra) la turbina negli aerei veri appare posta a pochi centimetri.
F.S.
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