di Miodrag Novakovic – A cura di R. Veljovic e E. Vigna, Forum Belgrado Italia
Questa importantissima documentazione di fonte pienamente DOC (in senso di occidentale), che abbiamo tradotto e completato, conferma tragicamente quanto detto, ribadito, documentato, da tutti coloro che, senza riserve e tentennamenti, si schierarono da subito contro la “guerra umanitaria” verso la RF Jugoslava, identificandola come una guerra assolutamente di aggressione, con intenti e obiettivi geopolitici e geostrategici, altro che diritti, democrazia, libertà.
Purtroppo questo non fu compreso o molti non vollero capirlo per motivi del “politicamente corretto”, anche grazie al ruolo fondamentale dei “distrazionisti o disturbatori” di professione, ben stipendiati e funzionali alle potenze occidentali, in ogni caso per il movimento della pace italiano e europeo, questa “incomprensione”, segnò l’inizio della fine di un movimento della pace vero e svincolato da logiche istituzionali o partitiche.
In questi venti anni ed oggi, di fronte alle aggressioni ormai continue e criminali contro paesi e popoli semplicemente indipendenti e sovrani ( dall’Afghanistan al Sudan, dalla Libia al Donbass, dalla Siria allo Yemen, da Gaza a al Venezuela…), ne vediamo i risultati. La più assoluta assenza (tranne forze assolutamente minoritarie e purtroppo ininfluenti sulle politiche governative dei propri paesi), di un movimento di concreta e chiara opposizione alle politiche di guerra e capace di far schierare pezzi di società civile e i lavoratori contro le politiche di guerra, estranee e contrapposte ai propri interessi, oltrechè antitetiche.
Nel frattempo i popoli aggrediti vivono in condizioni devastate e spaventose, ma questo importa a pochi nel nostro paese…Ma il loro “nuovo” laboratorio di dominio del mondo, adeguato ai tempi dei “diritti umani”, delle “rivoluzioni colorate”, delle “ingerenze umanitarie”, della “responsabilità a proteggere”, delle “libertà civili”, e via elencando, ebbe il primo esperimento reale in terra jugoslava e serba, oggi è ormai acquisito e utilizzato globalmente. (Enrico Vigna)
Verso fine di aprile 2000 il deputato tedesco Willy Wimmer si recò alla conferenza "NATO" di Bratislava nella capitale della Slovacchia. All'organizzazione della conferenza parteciparono il Dipartimento di Stato USA e l’Istituto di politica estera del Partito Repubblicano.
Il tema era la "strategia euroatlantica" e sull'allargamento della NATO nei Balcani. Erano presenti i più alti funzionari dei paesi NATO (primi ministri, ministri della difesa, degli affari esteri), come pure membri delle elite dei poteri forti: Gruppo Bilderberg, Istituto Carnegie, "Foreign Council" d’America ecc.
Fu anche notata la presenza di un eminente intellettuale albanese e separatista di Pristina, "magnate dei media kosovari" e (in quell'epoca) membro del gruppo Bilderberg (1), Veton Suroi!
Dopo la fine della conferenza, il 2 maggio 2000, il vicepresidente di allora del parlamento europeo e deputato del Bundestag Willy Wimmer scrisse una lettera aperta al cancelliere tedesco Gerhard Schroder in cui lo avvertiva di intenzioni "criminali" dei partecipanti dell'incontro di cui sopra verso la R.F Jugoslavia e il popolo Serbo, cioè dei piani dei leader NATO di "spezzare" e "di fatto" rendere inabile la Serbia di funzionare da stato sovrano e indipendente nei Balcani. Tale posizione l’ha spiegata nei seguenti 11 punti:
Gli argomenti principali che si sono trasformati nella "direzione di realizzazione" di questi creatori del Nuovo Ordine Europeo erano:
1. Per i partecipanti alla Conferenza la priorità era riconoscere la provincia autonoma serba del Kosovo Metohija come uno stato indipendente albanese "kosovaro", sottolineando di effettuarlo nel tempo più breve possibile. Altresì è stato sottolineato che il nuovo "Stato Kosovo" doveva essere circondato dalla NATO, il che voleva automaticamente sancire lo status di sottomissione alla NATO!
Gli euro atlantisti sapevano che l'unico modo di poter realizzare questo era di portare la Serbia ed il resto del "mondo di buona volontà" davanti al fatto compiuto, dal momento che questo sporco affare era portato avanti contro tutte le norme legali internazionali e morali.
Naturalmente, questo è stato fatto sapendo che in Serbia, nel periodo dopo la caduta (ovvero il colpo di stato delle spie occidentali e il complotto della quinta colonna contro il presidente Milosevic (7)), era al governo una "élite politica" filo occidentale e sottomessa, senza la cui collaborazione non era possibile proclamare lo stato illegale albanese nell'ambito di uno stato serbo riconosciuto al livello internazionale!
2. In contrato con le norme legali e le convenzioni internazionali i partecipanti a questa conferenza euro atlantica hanno proclamato la R.F Jugoslava uno stato illegale, violando consapevolmente l'Atto di Helsinki (4) sulla inviolabilità dei confini statali.
3. Poi, gli euro atlantisti stessi ammisero durante la conferenza che l'ostacolo maggiore nella realizzazione di tale infida intenzione (l’uscita del Kosovo fuori dallo stato serbo) era l’attuale ordine giuridico in Europa, che non permetteva di trasformare tale decisione in un atto legale. Per cui presero la decisione (nel cuore d'Europa), nel caso specifico della Serbia e della sua regione del Kosovo Metohija di applicare il sistema legale americano (un sistema legale da “cowboy”) che contiene parecchi “buchi legali” utili per una cosa del genere.
Qui parliamo di una grave violazione del diritto internazionale e delle convenzioni europee. Per tali violazioni nel passato iniziavano delle guerre mondiali (nota dell’autore).
4. La cosa più sconvolgente, che pure ribadisce il carattere criminale della NATO, è la posizione pubblicamente espressa durante la conferenza (secondo il deputato Wimmer), che la guerra NATO contro la R.F. Jugoslava nel 1999, non era ‘’umanitaria’’ come era falsamente presentata all’opinione pubblica tramite RACAK (8) ed altri ‘’incidenti gravi’’ (attribuiti ai serbi), ma per correggere ‘’l’errore’’ del generale Eisenhower (5) che aveva ‘’omesso’’ di occupare militarmente per sempre la Jugoslavia alla fine della seconda guerra mondiale nel 1945. Ed in tal modo impedire presenza sovietica nei Balcani.
L’autore di queste righe durante le indagini ha scoperto parecchie informazioni credibili che confermano tali affermazioni.
Nel libro di Aleksandar Vojinovic ‘’Il crimine sfuggiva all’occidente’’ (1) (1987) è documentata la collaborazione del comando degli alleati occidentali a Bari con Ante Pavelic, al quale era stato offerto di prendere posizione contro i tedeschi per poi dimettersi volontariamente, garantendo una amnistia a lui e ai suoi criminali ustascia e di lasciare il governo in Croazia al Partito Contadino croato ed ai Domobrani (la Hrvatsko domobranstvo, la Guardia Interna Croata che faceva parte delle forze armate dello Stato Indipendente di Croazia durante la seconda guerra mondiale), per garantire così una continuità con il NDH (Stato Indipendente Croato) e la divisione della Jugoslavia secondo il principio di Germania Est e Ovest.
In tale fase questo piano era supportato attivamente anche dagli inglesi. Per i contatti tra Pavelic e comando dell’Alleanza era incaricato il famoso pittore croato Ivan Mestrovic che a tale scopo era volato più volte in aerei ustascia da Vis a Bari. Queste trattative fallirono perché Pavelic si rifiutò di rivoltarsi contro i suoi padroni tedeschi.
Però in ogni modo, più impressionante di tutto è il documento che rimuove ogni dilemma circa il perché la NATO ha cominciato guerra contro l’intera nazione serba nei Balcani, non solo contro lo stato serbo, è la ‘’Direttiva NSDD 133 (5,9) del presidente d’America’’ firmata da Ronald Reagan nel 1984, dopo un summit con Margaret Thatcher in presenza di Zbigniew Brzezinski, consigliere del presidente USA per la sicurezza militare (massimo odiatore dei russi) e più grande criminale di guerra di tutti tempi (architetto di tutte le guerre Americane e di tutti i colpi di stato illegali nella seconda metà del ventesimo secolo), il segretario di stato statunitense Henry Kissinger.
Furono loro che allora adottarono il concetto di “costituzione permanente della presenza militare americana” in Jugoslavia e della “anti-serbizzazione dei Balcani”.
Naturalmente tutti questi piani sono stati successivamente confermati durante incontri segreti del presidente americano Clinton e il cancelliere tedesco Genscher nel 1997 e nel 1998, quando adottarono il piano “Radici” (12), con l’obiettivo di preparare militarmente lo sgretolamento della R.F. Jugoslava, accentuando provocazioni nelle divisioni etniche, per la guerra civile, particolarmente con gli albanesi in Kosovo; in altre parole erano supportati tutti quelli che si resero disponibili a combattere contro i serbi. Tutti noi abbiamo e avuto l’occasione di vedere dal vivo l’applicazione pratica di questo piano. Il piano “Radici” fu presentato in pubblico dal Partito Socialdemocratico tedesco al Bundestag il 7 Aprile 1999. (12) e fu trasmesso alla televisione ZDF (10, 12).
Qui bisogna anche descrivere l’operazione speciale segreta “Link” del Dipartimento di Stato USA firmata da Bill Clinton in persona nel 1998, che ha dato il via alla collaborazione dei servizi segreti e militari statunitensi con Al Qaeda e con i governi musulmani estremisti allo scopo di reclutare, istruire e portare terroristi mujaheddin in Bosnia ed in Kosovo per effettuare la pulizia etnica del territorio serbo e per garantire la presenza futura della NATO in questi territori. Questo piano è stato pubblicato dal New York Times il 4.maggio 1999. (11)
I due punti d’entrata principali nei Balcani per questi terroristi islamici (che hanno combattuto contro i serbi assieme alla CIA e al SAS) erano il porto dell’Adriatico Ploce e Durazzo. Tutto questo è disponibile per l’opinione pubblica nell’archivio del Comitato repubblicano del Congresso americano. Queste “operazioni’’ dei servizi occidentali sono confermate anche da parte di altri importanti media occidentali come la stazione televisiva americana TBS e “Jane’s Defense Weekly” (12), report del 20 aprile 1999.
5. Secondo Wimmer al congresso è stato pubblicamente ammesso che i paesi NATO sono coscientemente entrati in guerra contro la R.F. Jugoslava per applicare (e mettere in prova) un nuovo “concetto strategico della NATO” dell’aprile 1999 (di fatto per impedire la dissoluzione dell'Alleanza NATO), dopo che era fallito il mandato ONU e OSCE per questa azione criminale e illegale!
6. Nella lettera a Schroeder, Wimmer poi ribadisce che è evidente che la guerra illegale della NATO contro lo stato sovrano della R.F. Jugoslavia, quando la NATO è per la prima volta intervenuta oltre i confini dell'Alleanza, non era, come ribadiscono i suoi creatori, un'eccezione a causa delle circostanze speciali, ma aveva come obiettivo essere un banco di prova, un caso senza precedenti, al quale la NATO successivamente avrebbe fatto riferimento a seconda delle necessità.
Naturalmente non è passato molto tempo per vedere la conferma, ovvero le guerre illegali della NATO contro Iraq, Libia e adesso l’ancora “informale e non ammessa” guerra in Siria. Nel 1999 la Jugoslavia fu in gran parte un poligono di prova per l’applicazione militare del Nuovo ordine globale euroatlantico.
7. In questa conferenza sono stati impostati gli orientamenti per l’allargamento della NATO verso l’est, particolarmente per quanto riguarda la presenza nel “cortile” russo, nella regione tra il Mar Baltico e l’Anatolia. In altre parole la costituzione in versione euro atlantica “dell’impero romano” (parole di Wimmer).
8. Gli euro atlantisti hanno sottolineato che a tale scopo bisognava “circondare” la Polonia dal nord e dal sud con paesi “democratici” (leggi membri della NATO), mentre Romania e Bulgaria avrebbero avuto il “ruolo” di garantire il “corridoio via terra” tra i paesi NATO al nord e la Turchia, paese NATO orientale.
Qui arriviamo alla conclusione “chiave” della conferenza, che smaschera tutta l'ipocrisia e le intenzioni criminali di UE e USA verso la Serbia: che la Serbia deve essere eliminata dallo “sviluppo europeo”.
Wimmer suggerisce che tale conclusione era fatta per poter garantire una presenza militare NATO e USA permanente in Serbia dopo la sua disintegrazione economica e militare.
In favore di questa affermazione c’è l’analisi del noto analitico Mahdi Darius del “Global Research” in “Fronte Balcanico: rovesciamenti in Jugoslavia e Moldavia (6)
Egli spiega dettagliatamente perchè è di importanza chiave per la NATO, di “spezzare” la Serbia totalmente.
Secondo lui la Serbia si trova già in una particolare “quarantena aerea”, in quanto il suo spazio aereo nazionale (corridoio internazionale aereo) viene già di fatto controllato dai paesi NATO limitrofi che praticamente rendono impossibile il traffico aereo senza intralci verso la Serbia.
Con la campagna dei servizi segreti occidentali per il referendum sulla secessione del Montenegro dalla R.F. Jugoslava sono riusciti a sfasciare l’unione di “due nazioni e di uno stesso popolo serbo”, ed in tal modo di “togliere” sbocchi al mare della Serbia, cioè di lasciarla senza un corridoio internazionale libero via mare.
Secondo Darius, attualmente alla Serbia è rimasto solo più un ultimo corridoio internazionale legale, tramite cui essa può collegarsi senza disturbi con altri paesi innanzitutto con la Russia, ed è ‘’il corridoio del Danubio’’ (via fiume internazionale libera). Secondo lui questo è il motivo principale perchè negli ultimi anni si lavora in modo così accanito sulla “kosovarizzazione della Vojvodina e la conseguente secessione di essa dalla Serbia. Questo perchè così, con una Vojvodina indipendente (euro atlantica) oppure con la sua adesione alla Croazia o all’Ungheria più probabilmente, sarebbe stabilito il controllo della NATO anche sulla via del Danubio, cioè sull’ultima via fiume internazionale libera, sotto protezione delle convenzioni internazionali, Così la Serbia sarebbe distaccata completamente dal “mondo esterno” ed concretamente messa nella posizione di una forma di “ghetto internazionale”.
Anche se tale valutazione può sembrare incredibile, tutti noi attualmente possiamo vedere che quasi “tutti gli eventi sul terreno” si sviluppano in questa direzione!
9. Come un’altra priorità (non legata direttamente alla Serbia) è stato deciso che la NATO doveva instaurare il controllo su San Pietroburgo per poter avere un accesso militare totale al mar Baltico.
10. Durante questa conferenza vergognosa, gli euro atlantisti hanno sancito che è corretto violare tutti i principi e regole del diritto internazionale per favorire la secessione dei territori etnici dal paese madre, tenendo conto esclusivamente del cosiddetto “principio di autodeterminazione” (naturalmente non nel caso dei loro stati ma di quelli degli altri).
11. La maggiore ironia che è stata proclamata in questa conferenza dei “fascisti euro atlantici”, è stata la conclusione portata alla fine dell’incontro, con cui i partecipanti hanno concordato che durante la guerra illegale contro la R.F. Jugoslava nel 1999 erano stati violati consapevolmente, quasi tutti i principi del diritto internazionale e delle convenzioni umanitarie!
Probabilmente hanno adottato comodamente tali decisioni, vista la loro posizione di potere secondo il detto “contro la forza ragion non vale”, ma hanno probabilmente trascurato un altro detto “il bastone ha due estremità”. Quale di questi due detti prevarrà, probabilmente ne saremo testimoni noi tutti nel prossimo futuro.
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Nella conclusione della sua lettera a Schroder, Wimmer ha ribadito che questa conferenza sarebbe stata ricordata per le gravissime conseguenze delle decisioni lì adottate ed anche per i “partecipanti molto incompetenti” (sue parole).
Egli ha anche avvertito Schroder e l’opinione pubblica, che è evidente che gli americani per ottenere i propri interessi sono pronti a violare tutte le norme internazionali legali, ribadendo che proprio tale comportamento di grandi potenze, aveva portato a due guerre mondiali precedenti.
Wimmer lo ha spiegato con le seguenti parole: “la forza è sopra la legge... E se, nella sua strada si trova qualsiasi tipo di diritto internazionale, esso sarà semplicemente eliminato! Quando una cosa simile è successa con la “Lega dei Popoli’’, causò la 2° Guerra mondiale. Il modo in cui da parte di alcuni (la NATO) gli interessi personali vengono messi sopra tutti gli altri possiamo descrivere solo come totalitarismo!’’
Questa lettera al cancelliere tedesco Schroder è firmata da:
Willy Wimmer, deputato del Bundestag tedesco e già vicepresidente del parlamento d’Europa (assemblea OSCE)
RIFERIMENTI:
‘’Il crimine sfuggiva all’occidente’’, Aleksandar Vojinovic, EDIZIONE ‘’Centro di informazione e pubblicazione’’ Zagabria, 1987.
http://www.globalresearch.ca/balkanski-front-zapadni-prevrat-u-jugoslaviji-i-moldaviji/
Allegato: corrispondenza originale tra Willy Wimmer e Gerhard Schroder.
Da Srbski Reporter
Traduzione di Rajka Veljovic, adattamenti di Enrico Vigna, Forum Belgrado Italia/CIVG
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