di Francesco Erspamer*
L’ubriacatura di individualismo ed esibizionismo anti-politico che per trent’anni ha consentito, se non alimentato, la deriva neoliberista nelle sue accezioni tecnocratica e «woke», deve finire. Benché l’onda lunga del qualunquismo non si sia ancora arrestata, si avvertono segnali di un bisogno di valori condivisi, sociali, collettivi, e di istituzioni in grado di garantirli. Ossia cresce il bisogno di politica e del suo effetto, la cultura. Che è la ragione per cui i poteri forti, allarmati, hanno incaricato i loro giornalisti e intellettuali di insistere quotidianamente sulla inevitabilità della post-politica e della post-cultura, più frequentemente chiamata multiculturalismo. (Tutti i «post-» sono profezie inventate nella speranza che si autoavverino, come fa la pubblicità, e tutti i «multi-» sono tentativi di ridurre la straordinaria diversità del mondo a un ben definito numero di alternative, quelle gradite e spacciate dalle multinazionali, identiche ovunque).
Per fare politica, però, serve competenza. Il successo del neoliberismo è che ha sdoganato l’improvvisazione, l’impreparazione, l’approssimazione: non solo per permettere ai suoi imbecilli di fare soldi e carriera, anche per rendere inoffensiva l’eventuale opposizione. Vecchia strategia: più la gente è superficiale e ignorante, più è egoista, meno rischi ci sono per i troppo ricchi e i loro regimi.
Occorre fare nostro il motto della rivista fondata e diretta cento anni fa dal giovane Gramsci, l’«Ordine Nuovo»: «Istruitevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra intelligenza. Agitatevi, perché avremo bisogno di tutto il nostro entusiasmo. Organizzatevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra forza».
Studiare e prepararsi, poi impegnarsi attivamente; infine organizzarsi politicamente: tre fasi tutte indispensabili, tutte molto deboli nell’Italia e nel mondo di oggi. Soprattutto la prima, che è anche propedeutica, la condizione che permette le altre due.
*Post Facebook del 28 settembre 2025
di Angelo d'Orsi Quante volte, nei dibattiti in tv o a distanza sui giornali, specie nell’ultimo biennio, mi sono sentito lanciare addosso una sorta di anatema dai miei interlocutori: “Vada...
Intervista esclusiva de L'Antidiplomatico al gen. Marco Bertolini Generale, la NATO, fondata con i presupposti di un'alleanza difensiva, sembra essere stata radicalmente trasformata dalla...
Nei suoi profili social l'Ambasciata della Federazione russa in Italia ha accusato il Corriere della Sera di aver tagliato in modo pretestuoso l'intervista che il ministro degli esteri russo Lavrov gli...
di Angelo d'OrsiLa mia conferenza Russofobia, russofilia, verità, prevista il 12 novembre a Torino nei locali del Polo del ‘900 è stata inopinatamente annullata. L’accusa che...
Copyright L'Antidiplomatico 2015 all rights reserved
L'AntiDiplomatico è una testata registrata in data 08/09/2015 presso il Tribunale civile di Roma al n° 162/2015 del registro di stampa