Mercato del gas e le speculazioni finanziarie



di Alessandro Volpi*


Non è cambiato niente. E' stata sufficiente la notizia che Gazprom, la compagnia di Stato russa, annunciasse l'interruzione delle forniture di gas alla Moldavia perché il prezzo del gas tornasse rapidamente a salire, avvicinandosi ai 50 euro al megawattora, con una crescita del 25% in una settimana.

Naturalmente, tale crescita dipende dalle gigantesche speculazioni finanziarie fatte alla "Borsa" di Amsterdam che continua ad essere il riferimento per la definizione del prezzo del gas pur essendo popolato pressoché unicamente da trader finanziari appunto. In altre parole, nonostante la pesante ondata di rialzi del periodo 2021-2022 legata alla speculazione e nonostante l'evidente pericolosità dell'indice di Amsterdam, nulla è cambiato.

Anzi, nel caso italiano la situazione è peggiorata perché in un anno le importazioni di gas sono aumentate del 167% e, certo non a caso, gran parte dell'aumento proviene dal gas degli Stati Uniti, il cui prezzo si è impennato e si impennerà ulteriormente proprio per effetto delle notizie del blocco operato da Gazprom. In sintesi, il capitalismo speculativo arricchisce i monopoli finanziari e impoverisce i consumatori, costretti a pagare bollette accresciute dall'aumento del costo della materia prima, che certo non dipende dalle condizioni della domanda e dell'offerta reali ma dall'infinita mole di scommesse rialziste realizzate sui contratti di compravendita.


*Post Facebook del 29 dicembre 2024

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