Il 19 giugno si è aperto a Qingdao, nello Shandong, il sesto Summit delle Multinazionali, che ha visto la partecipazione di 465 multinazionali provenienti da 43 paesi e regioni, tra le quali 135 aziende Fortune 500 e 330 imprese leader di settore. Secondo gli addetti ai lavori, l'organizzazione di questo summit è una misura concreta per promuovere con determinazione un'apertura di alto livello e uno sviluppo di alta qualità, che trasmetterà al mondo un segnale positivo della continua espansione dell'apertura della Cina e del suo benvenuto agli investimenti stranieri.
Durante il Summit, i rappresentanti di aziende cinesi e internazionali, come Colliers, Metro, Iraeta e Richard Wolf hanno dimostrato con casi concreti che nel fèrtile terreno di sviluppo che è la Cina, l'apertura e la cooperazione rimangono la soluzione migliore per il vantaggio reciproco. Agli occhi di Poh-Yian Koh, vicepresidente senior di FedEx e presidente della divisione cinese della compagnia, "L'insistenza nelle politiche di apertura verso l'estero ha permesso alla Cina di integrarsi più profondamente nell'economia globale, infondendo vitalità e uno slancio potente per la ripresa e lo sviluppo dell'economia mondiale".
In base all'ultimo rapporto "Multinazionali in Cina", le multinazionali presenti nel Paese hanno contribuito a elevare il livello dell'economia aperta cinese e accelerato la formazione di nuove forze produttive, ottenendo al contempo un consistente “dividendo cinese": grazie alle risorse innovative e al sistema di produzione, oltre che alle catene industriale e di approvvigionamento del Paese, esse continuano a mantenere il loro vantaggio competitivo globale. I dati del rapporto dimostrano che nel periodo 2019-2024, i profitti totali delle imprese industriali a capitale estero al di sopra delle dimensioni designate (imprese industriali con reddito annuo superiore ai 20 milioni di yuan) sono aumentati da 1,6 trilioni di yuan a 1,8 trilioni di yuan; le multinazionali hanno accelerato l'istituzione in Cina di centri di ricerca e sviluppo, con una spesa nel comparto in aumento dell'86,5% nell'ultimo decennio.
Sono sempre di più le multinazionali che guardano alla Cina. Dall'inizio di quest'anno i dirigenti e i rappresentanti di molte multinazionali hanno visitato in modo intenso la Cina, presentandosi attivamente alle attività dei principali forum economici e commerciali e nei parchi industriali del Paese. Secondo i dati del Ministero cinese del Commercio, nel 2024 sono state create nel Paese 59mila nuove imprese a investimento straniero, con un aumento del 9,9% su base annua, e un utilizzo effettivo di capitale straniero di 116,2 miliardi di dollari. Nei primi quattro mesi di quest'anno, sono nate 18.832 nuove imprese a investimento straniero in tutto il paese, con un aumento del 12,1% su base annua.
Come ben evidenzia il tema del summit - "Collegare il mondo con una cooperazione vantaggiosa" - la Cina sta offrendo un palcoscenico sempre più ampio per le imprese globali, comprese naturalmente quelle italiane.
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