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Sorprende che i nostri media sempre proni con Israele esaltandola come modello, anche nella gestione della pandemia da Covid-19, omettano di riportare quello che ha denunciato Il professor Shmuel Shapira, ex capo dell'Istituto biologico del ministero della Difesa di Israele, IIBR.
Shapira senza mezzi termini, come riportato dai media israeliani, si è scagliato contro la decisione di assegnare il prestigioso Genesis Prize al CEO di Pfizer Albert Bourla, definendola una decisione "patetica".
Ma non finisce qui, Shapira ha considerato definito il vaccino contro il COVID-19 del gigante farmaceutico "mediocre" ed efficace solo a "breve termine".
Per l'ex capo del IIBR, Bourla "è l'amministratore delegato di un'azienda che non ha fatto questo per bontà di cuore, ma semplicemente per rastrellare miliardi". Inoltre, ha denunciato, “è un vaccino mediocre: sono stato vaccinato tre volte e mi sono ammalato. Molte persone sono state infettate dopo essere state vaccinate. Definire il vaccino moderatamente efficace è piuttosto generoso”.
Shapira, inoltre, ha ricordato che “ci sono altri vaccini che sono molto più efficaci. Ci sono paesi con tassi di vaccinazione più bassi che hanno sopportato [la pandemia] bene".
Se qualcuno possa intravedere acredine e invidia del docente riguardo al fatto che il governo israeliano non avesse sposato il progetto del vaccino prodotto dall'IIBR, Shapira ha replicato categoricamente: Il vaccino dell'istituto ha avuto molto successo e anche ora è in fase di test", ha precisato. “Gli ultimi test dimostrano che è efficace anche contro la variante Omicron. La burocrazia ci ha deluso ripetutamente."
Shapira si era dimesso lo scorso maggio dall'IIBR. In un libro ha evidenziato veri e propri sabotaggi e interferenze del governo israeliano sullo sviluppo di un vaccino locale.
Queste notizie, denunce che vengono da Israele hanno un legame con la ricerca congiunta condotta in collaborazione tra Istituto Spallanzani e Istituto Gamaleya, dove hanno documentato che oltre il 70% delle persone vaccinate con Sputnik V mantengono un'attività neutralizzante contro Omicron, e tale attività si mantiene in buona parte anche a distanza di 3-6 mesi dalla vaccinazione.
Un legame che certifica il fallimento a mRNA proposti da Big Pharma.
Ormai governi e media, soprattutto in occidente, hanno sempre più difficoltà a nascondere il fallimento della gestione della pandemia. Non servirà ancora per molto mettere qualsiasi critica nel calderone "No Vax".
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