Il Ministro della Difesa venezuelano, Generale in Capo Vladimir Padrino López, ha assicurato martedì che la Colombia può contare sul supporto della Fuerza Armada Nacional Bolivariana (FANB) per garantire la sicurezza al confine condiviso e contrastare il narcotraffico. La dichiarazione giunge nel contesto delle crescenti tensioni regionali e delle recenti accuse mosse dagli Stati Uniti al presidente colombiano Gustavo Petro.
Durante il suo intervento, Padrino López ha denunciato quella che ha definito una strategia dell'"imperialismo statunitense" nel etichettare il leader colombiano come narcotrafficante, descrivendo questa pratica come una "strategia grossolana, bizzarra e priva di senso" che offenderebbe i popoli delle Americhe e dei Caraibi.
Secondo il ministro, tali accuse mirerebbero a punire coloro che non si sottomettono agli interessi di Washington. "Chi non si inginocchia e non china il capo rischia già di essere indicato come narcotrafficante", ha affermato Padrino López, criticando nel contempo la politica di "pace attraverso la forza" che attribuisce agli Stati Uniti.
#ENVIVO | Ministro de Defensa, Vladimir Padrino López: "El imperialismo norteamericano de un día para otro señala al presidente de la República de Colombiana como narcotraficante" pic.twitter.com/BSzycIG7o7
— teleSUR TV (@teleSURtv) October 21, 2025
Nel delineare l'impegno concreto di Caracas, il ministro ha evidenziato lo spiegamento di oltre 20.000 effettivi nell'Operazione Relámpago del Catatumbo, ordinata dal presidente Nicolás Maduro. L'obiettivo dell'operazione, ha precisato, è mantenere la pace al confine ed espellere i gruppi che generano violenza, nel rispetto dei diritti umani e della sovranità nazionale.
Padrino López ha inoltre reso noti i risultati degli sforzi della FANB nella lotta al traffico di droga: "Siamo vigili sullo spazio aereo", ha dichiarato, annunciando la neutralizzazione di 411 velivoli nel territorio nazionale, inclusi tre intercettati in tempo reale negli stati di Apure e Amazonas, e la distruzione di sei piste clandestine nell'ultima settimana.
La critica si è estesa alla presenza militare statunitense nella regione, descritta come un pretesto per aggredire la sovranità e appropriarsi delle risorse naturali. "La pace non si decreta con il bastone, né con i missili", ha affermato concludendo, "ma è una virtù che si costruisce con lo sforzo quotidiano".
Il ministro ha infine lanciato un appello all'autocritica costruttiva, ispirata alle linee del presidente Maduro e dell'ex comandante Hugo Chávez, per rafforzare la coesione delle forze armate e l'autodeterminazione del popolo venezuelano, assicurando l'impegno della FANB nella difesa di "ogni centimetro" del territorio nazionale.
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