Robin Hood al contrario: quando lo Stato ruba al pubblico per dare al privato



di Gilberto Trombetta



Gli ospedali sono passati dai 1.165 del 2010 ai 1.000 del 2017: -14,6%.


I medici sono passati dai 244.350 del 2010 ai 242.532 del 2017.


Quelli assunti a tempo indeterminato in strutture pubbliche sono passati da 110.732 a 101.100: -9,5%.


I posti letto sono passati dai 244.310 del 2010 ai 211.593 del 2017: -16,2%.


A fronte di questi tagli al SSN pubblico si sono registrati aumenti corrispondenti nelle singole voci della Sanità Privata.


Insomma a suon di tagli e blocco del turn over, lo Stato italiano – nella sue vesti da strozzino che ha indossato negli ultimi 30 anni – sta costringendo i suoi cittadini a rinunciare alle cure.





Oppure a indebitarsi per curarsi.


Sta soprattutto dirottando fette sempre più grandi della popolazione verso la sanità privata.


Alla faccia di quanto ancora previsto dalla Costituzione.


È quanto emerge dallo studio Anao-Assomed pubblicato quest’oggi*.


Nel dettaglio, nel 2010 l’assistenza ospedaliera contava 1.165 Istituti di cura, di cui il 54% pubblici (629) ed il rimanente 46% privati accreditati.


Nel 2017, il numero degli Istituti di cura è sceso a 1.000. con una sostanziale modifica della distribuzione totale: gli Istituti di cura Pubblici (Aziende Sanitarie locali, Aziende Ospedaliere ed altre tipologie di Ospedali Pubblici) rappresentano il 51.8% (518) mentre le strutture private accreditate il 48.2%.


Vuol dire che le strutture pubbliche sono calate del 17,5%.


La Regione con il maggior numero di strutture private accreditate risultava essere il Lazio con 124 cliniche private, seguita dalla Lombardia con 72 strutture, quindi Sicilia e Campania con 58 strutture private.





Nel 2010 il SSN disponeva di 244.310 posti letto per degenza ordinaria (acuti e post-acuti), di cui il 71.8% (175.417 posti letto) erano in carico al pubblico ed il 28.2% (68.893 posti letto) al privato di cui il 21% nelle strutture private accreditate.


Nel 2017 i posti letto per degenza ordinaria sono scesi a 211.593 (-16.2%) di cui il 69.5% (147.035 posti letto) era in carico al sistema sanitario pubblico mentre il 30.5% (64.558 posti letto) al privato.


Nel 2010 risultavano 244.350 i medici in attività in Italia. Tra questi, 110.732 erano operanti presso le strutture pubbliche a tempo indeterminato. Sette anni dopo, nel 2017, i medici attivi sono scesi a 242.532, di cui 101.100 operano negli ospedali pubblici a tempo indeterminato: -9,5%.


[* Ospedali. L’inesorabile declino del pubblico. Confronto 2010/2017 http://www.anaao.it/public/aaa_5443017_qs_studio_ag.pdf]


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